I dipendenti di palazzo Garibaldi proclamano lo stato di agitazione per protestare contro la volontà del governo di abolire le Province. La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea unitaria che si è tenuta questa mattina. “Si tratta di un provvedimento inopportuno che a fronte di risparmi tutt’altro che certi e di scarsa consistenza, nonché di una inevitabile confusione istituzionale, riversa forti disagi e costi sulle spalle dei lavoratori e su quelle dei cittadini che non avranno più garantiti tutti i servizi attualmente forniti. Metteremo in campo tutte le azioni di protesta che riterremo più opportune” si legge in una nota.
“I lavoratori, esprimendo preoccupazione verso la concreta prospettiva di esuberi e licenziamenti che riguarderebbero 350 lavoratori in caso di trasferimento ad altro ente e non essendoci prospettive chiare sia a livello istituzionale che finanziario, rivendicano sin d’ora la salvaguardia della loro professionalità, della sede di lavoro, dello stipendio, del salario accessorio e di qualsiasi altro emolumento secondo le attuali condizioni contrattuali”.