Il rischio era quello di scivolare nel passato. Nella nostalgia, nei ricordi. Gianni Rubini lo fa solo due volte. La prima per dire che vorrebbe fare ciò che ha fatto Giampiero Marchetti, storico diesse del Piacenza della serie A; la seconda per sottolineare che accettare il ruolo di direttore dell'area sportiva è stato un atto dovuto nei confronti di Leonardo Garilli. Fine. Ora – senza scordare il passato – c'è il presente, con Rubini che entra ufficialmente nella società dei fratelli Gatti. E proprio Stefano Gatti è il primo a prendere la parola per rimarcare che "volevo portare Rubini nel Piacenza già da tempo, indipendentemente dalle dimissioni di Marzio Merli. Poi tocca a Gianni, che spiega quali saranno i suoi compiti. " Dovrò gestire la prima squadra – dice Rubini – e vedere che miglioramenti si possono apportare, anche se l'organico è già ottimo così. Non ho ancora parlato con Venturato, lo vedrò oggi pomeriggio. Il mercato si apre tra un po', dateci qualche giorno di tempo e vediamo quello che si può fare. Adesso mi piacerebbe vestire i panni di Giampiero Marchetti e farò il possibile per essere proprio il Marchetti della situazione. Questo stadio è intitolato a una persona in particolare, e non accettare questa proposta mi sarebbe sembrato un affronto dei confronti di Leonardo Garilli. Nel Piacenza ho vissuto anni importanti, anni storici per l'intera città. Farò l'impossibile per questa società, che ringrazio di cuore per avermi affidato questo incarico. Qui c'è tutto, a cominciare dal tifo, che è fondamentale". Rubini parla anche dell'ipotesi di una fusione col Pro Piacenza, "Nei giorni precedenti al derby col Pro Piacenza mi avevano chiesto se fosse un'idea percorribile quella di creare un'unica società a Piacenza, ma sono le dirigenze a doverlo valutare. Se fosse possibile, penso che sarebbe una cosa utile per tutti. Ma ora c'è un unico obiettivo: quello di tornare il 4 maggio da Castelgoffredo con lo scudetto della serie D sul petto". Marco Gatti, invece, guarda più vicino: alla prossima partita con l'Olginatese. "A parte il mercato – spiega – ora c'è una partita difficilissima da affrontare, una partita che, dopo due sconfitte di fila, potrebbe essere quella della svolta, quindi al momento è fondamentale preparare la gara di domenica". Con un Rubini in più.