Non si è ancora fermata l’epidemia di epatite A correlata al consumo di frutti di bosco surgelati: secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, ogni mese sono alcune decine in Italia le persone che segnalano l’insorgenza di sintomi. L’infezione ha colpito diversi Paesi dell’Unione Europea.
“Sebbene tutti i lotti risultati positivi alle analisi siano stati prontamente ritirati e richiamati dal mercato a tutela della salute dei consumatori – avverte Marco Delledonne, direttore del Programma di Sicurezza alimentare e Sanità pubblica veterinaria dell’Ausl di Piacenza – non è escluso che vi siano in commercio altri mix di frutti di bosco surgelati/congelati contaminati, diversi da quelli oggetto di allerta”.
L’analisi della tracciabilità delle materie prime utilizzate per i lotti di frutti di bosco contaminati consente di formulare l’ipotesi di una possibile contaminazione all’origine o lungo la filiera di lavorazione e distribuzione delle singole materie prime congelate. “Tale teoria – continua l’esperto – deve, tuttavia, ancora essere supportata da ulteriori evidenze microbiologiche o epidemiologiche”.
Come possono allora tutelarsi i consumatori? Il Ministero della Salute raccomanda diconsumare i frutti di bosco congelati/surgelati solo cotti, facendoli bollire a 100° per almeno2 minuti.
Pertanto è necessario:
· utilizzare i frutti di bosco surgelati solo per preparazioni portate a 100° (temperatura di ebollizione) per almeno 2 minuti: per esempio, salse o marmellate
· non impiegare i frutti di bosco crudi per guarnire i piatti (superficie crostate, semifreddi, yogurt ecc.)
· lavare accuratamente i contenitori e gli utensili usati per maneggiare i frutti di bosco scongelati
“Tali misure di sicurezza sanitaria – aggiunge il dottor Delledonne – devono essere mantenute sino a quando lo stesso Ministero non fornirà notizie di rientro del rischio sanitario”.