L’associazione “100×100 in Movimento” si unisce all’appello lanciato da Salvatore Borsellino e dal Movimento Agende Rosse, affinché si interrompa il silenzio calato sul clima nel quale sono costretti ad operare i magistrati Di Matteo, Teresi, Tartaglia, Del Bene, Scarpinato e gli uomini delle loro scorte. Un clima reso ancor più inquietante dalle ultime minacce di morte lanciate dal detenuto al 41-bis Salvatore Riina: "Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire .Quelli lì devono morire, fosse l'ultima cosa che faccio".
“Dal 18 al 24 novembre molte città italiane si stanno mobilitando per esprimere solidarietà e sostegno a questo gruppo di magistrati. Siamo sicuri che anche Piacenza farà la propria parte” ha detto Rossella Noviello dell’associazione.
“Siamo convinti della necessità di una solidarietà totale, operata dai singoli, dai gruppi e dalle associazioni, ma soprattutto dalle Istituzioni e dalla politica, a questi uomini dello Stato che stanno facendo il proprio dovere, operando in condizioni di estrema difficoltà senza tirarsi indietro. Credono nello Stato che rappresentano e nel quale credevano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Credono nella necessità di portare a termine il lavoro iniziato nel processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, che si sta svolgendo a Palermo, per rendere libero il nostro Paese da false verità che infangano la dignità di ogni cittadino onesto, impedendo la rinascita su basi nuove che abbiano il profumo della Verità, qualunque essa sia”.
“Noi cittadini faremo la nostra parte, perché siamo convinti che “sventurata è la terra che ha bisogno di eroi”, e di eroi ne abbiamo avuti già troppi, abbiamo bisogno di uomini e donne che possano fare il proprio dovere, liberi da pressioni, minacce, ricatti e delegittimazioni”.
“Per questi motivi invitiamo il Sindaco e la Giunta Comunale, il presidente della Provincia, il Prefetto di Piacenza e tutti i rappresentanti Istituzionali ad esporre uno striscione che evidenzi tale sostegno e solidarietà, striscione che siamo disponibili a fornire. Il sindaco Dosi ha già dato la sua disponibilità”.
“Invitiamo i cittadini ad informarsi, per comprendere a fondo che dalla celebrazione del processo sulla trattativa Stato-mafia dipende il futuro del Paese che amiamo. Vogliamo che i magistrati di Palermo possano operare in un clima di serenità necessario all’adempimento del proprio dovere, tutelati dalle Istituzioni che rappresentano e dal consenso di una società civile finalmente matura e consapevole che ognuno di noi può fare la differenza. Le mafie, i corrotti e i corruttori non esitano nel calunniare, delegittimare e intimidire chi li ostacola, fino ad arrivare all’ultima ratio dell’eliminazione fisica. Ma costoro certamente temono la dignità di un intero popolo che vuole riavere il proprio Paese libero di crescere, economicamente, culturalmente, a testa alta e schiena dritta”.
Un tema caldo anche per Piacenza se si considerano le presenze malavitose ormai radicate nel nord Italia: “Pochi mesi fa a Piacenza hanno sequestrato 3mila metri quadri di uffici collegati alla Camorra – ricorda Noviello – e in generale abbiamo nel nostro territorio la presenza di quasi tutte le mafie. Certo da noi non ci sono i mafiosi riconoscibili, i boss del quartiere, da noi si tratta di una mafia che si intromette nei grandi affari, rendendosi impercettibile. Forse da questo punto di vista è ancora peggio perché rischia di apparire meno temibile e problematica, facendo leva anche sulla corruzione e sull’illegalità nel mondo degli affari. Perché la mafia è in grado di cambiare la cultura del territorio in cui mette radici”.
"Piacenza è punto strategico per tutto, dal commercio alla microcriminalità: il punto è che è così anche per la malavita organizzata"