Consiglio comunale, Polledri tuona contro lo «scippo della centrale del 118»

La seduta del consiglio comunale si è aperta, come di consueto, si è aperta con le comunicazioni e gli interventi non programmati da parte dei vari consiglieri. Carlo Pallavicini (Prc) ha portato l'attenzione sul tema del trasporto pubblico, sottolineando gli sforzi fatti da Seta per tentare di risolvere i problemi che nelle scorse settimane hanno dato origine alle varie manifestazioni di protesta da parte degli studenti ma ha ribadito come in realtà i problemi ci siano ancora, soprattutto sulla tratta che collega la Valtidone alla città capoluogo. Ha concluso prendendo le distanze dagli episodi di violenza che hanno coinvolto, loro malgrado, dipendenti Seta come autisti e controllori, ma li ha in parte “giustificati” come «figli di una situazione ormai degenerata del trasporto pubblico». 

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Marco Tassi (Pdl) è tornato sulla questione della sicurezza in città, tema particolarmente caldo in queste settimane, parlando degli atti vandalici (almeno tre nelle ultime settimane) ai danni del monumento di Sant'Antonino a barriera Genova, all'imbocco del Facsal. «Gli atti vandalici devono essere trattati come tali – dice Tassi – Quando ci sono, bisogna intervenire per fare in modo che non si verifichino più». 

Anche Andrea Tagliaferri (Pd) parla di sicurezza, allargando il discorso e riferendosi alla recrudescenza dei reati, soprattutto “predatori”, registrata in queste settimane. «Signor sindaco – ha detto – solleciti il prefetto a mettere in campo un maggiore coordinamento». 

Massimo Polledri (Lega) prende la parola tuonando sulla questione del 118 e di quello che lui definisce «il furto della centrale piacentina» da parte della Regione, che «manda avanti i tecnici, visto che non ha politici con il coraggio di argomentare e di affrontare il contradditorio». L'esempio da seguire, secondo Polledri, è quello di Fiorenzuola: «Se non ci fosse stato un comitato con i “controsoffitti”, oggi l'ospedale di Fiorenzuola sarebbe già stato abbattuto». Oggi a Piacenza, urla Polledri, «cambia la vita dei cittadini, dei nostri figli, di tutti se veniamo scippati della centrale operativa del 118». E chiede al sindaco di prendere una posizione chiara, decisa: «Ci stanno portando via tutto, realtà produttive, tutto – dice – E ora vengono qui a toglierci anche la centrale? Se avevano 12 milioni di euro per ristrutturare l'ospedale di Fiorenzuola, avranno pure 30mila euro per mantenere la centrale lì dov'è». 

Anche Stefano Cugini (Pd) si è concentrato sul tema 118, mitigando i toni con riferimento alla possibilità di spostare e accorpare la centrale: «Se ci viene detto che il servizio sarà garantito da nuove tecnologie, non ci abbiamo chiusure pregiudiziali. Bisogna parlarne. E in ogni caso noi, come partito, siamo sempre stati per fare di Piacenza un polo di riferimento dopo un confronto serio ed equilibrato. Il Pdl però si deve chiarire le idee: se qui non vogliono sentir parlare di accorpamenti poi a livello regionale sono a favore addirittura di un accorpamento generale delle Ausl, formando la cosiddetta “Ausolna”, a me sfugge il criterio». 

Il sindaco Paolo Dosi ha quindi risposto ad alcune delle considerazioni emerse durante le comunicazioni. Parte dal trasporto pubblico, annuncia che il Comune si è fatto promotore di un comitato di controllo, un organismo che riunisce i soci pubblici perché si facciano portavoce nei confronti della Regione perché venga conservata attenzione sul servizio pubblico con interventi mirati. Seta ha una partecipazione privata e pubblica, peraltro piuttosto anomala (la quota della Provincia è stata ceduta, ad esempio). Avremo a breve un nuovo incontro con l'assessore regionale Peri per far valere al meglio il 51% della partecipazione pubblica a livello di indirizzo. 

Per quanto riguarda la sicurezza, il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica è stato convocato per domani mattina. Siamo tutti consapevoli che la situazione degli ultimi giorni si è aggravata, anche per alcuni fattori esterni. 

Per quanto riguarda il tema fiera, toccato dal consigliere Paolo Garetti (Lista Sveglia), con riferimento al possibile depauperamento della città con l'intenzione, sempre più chiara a livello regionale, di voler accorpare (con Parma al centro) i poli fieristici di questa parte dell'Emilia Romagna, il sindaco Dosi ha sottolineato come in effetti da tempo la regione sta spingendo verso l'unificazione dei poli fieristici a discapito di Piacenza ma ha detto con chiarezza che «se questo non è ancora avvenuto è perché Piacenza si è opposta». 

Il sindaco è poi tornato su un tema caldo di questi giorni: la mozione con cui le opposizioni intendono chiedere la revoca delle deleghe all'assessore al Commercio Katia Tarasconi, colpevole – secondo i proponenti – di non aver messo in campo azioni in grado di rilanciare il settore. Dopo aver esternato i dubbi sulla regolarità della mozione, Paolo Dosi ha confermato «la piena fiducia all'assessore Katia Tarasconi» e prosegue: «Invito a riflettere su quale fosse la situazione fino a qualche anno fa. E' stato fatto uno sforzo notevole che ha portato alla nascita di comitati di categoria ben integrati con le associazioni e l'amministrazione. L'operato dell'assessore Tarasconi è sempre stato rivolto verso il raggiungimento di obiettivi il più possibile condivisi. L'esempio di Piacenza, a livello di rapporti positivi in ambito commerciale e di altre forme di collaborazione, è stato preso in Regione». 

Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) coglie la palla al balzo sul caso Tarasconi e rincara la dose citando precedenti (sia piacentini sia nazionali) di mozioni di revoca di amministratori. Come a dire, chiedere che un assessore venga sollevato dal suo incarico è più che possibile. Il punto è discutere del merito, secondo Foti. «Se ci si danno motivi per farlo, con progetti e idee seri, siamo anche pronti a ritirare la mozione – afferma Foti – ma non si bocci qui, in questa sede, un atto che non è ancora stato visto dalla quasi totalità dei consiglieri».