Legambiente: “Rimaste il 56% di lepri. La caccia andava chiusa molto prima”

 “La caccia alle lepri è stata fermata come ogni anno. Ma doveva essere interrotta almeno una settimana prima”. Prende posizione Legambiente, sull’annuncio dell’assessore provinciale Manuel Ghilardelli, che nei giorni scorsi aveva annunciato che la stagione venatoria si concluderà la prossima settimana. Troppo avati con i tempi, per gli ambientalisti, che segnalano come le lepri, nel Piacentino, siano ormai il 56% come numero in totale rispetto a pochi anni fa (2011). “Persino gli stessi cacciatori dicono che non ci sono lepri alle quali sparare – ha precisato il presidente provinciale di Legambiente, Laura Chiappa -. Il 17 novembre chiuderà la caccia ma non è un atto di maturità del mondo venatorio come ha voluto far intendere l’assessore, perché avrebbe dovuto chiudere la caccia la scorsa settimana per salvare le ultime lepri rimaste che avrebbero potuto avere il tempo per una sana riproduzione”. 

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Legambiente, comunque, si era già espressa in merito durante la commissione in Provincia ma, a suo dire, non sarebbe stata ascoltata: “Le associazioni di cacciatori tirano sui tempi ma poi devono comprare le lepri per cacciarle, perché non ce ne sono più in natura. Avevamo chiesto invece che si facesse una corretta gestione del fenomeno. Cioè chiudendo prima la caccia e analizzando il perché di un calo così drastico degli animali. Che è dovuto a tanti fattori – ha sottolineato Laura Chiappa – sia ai prodotti usati in agricoltura che alla modifica degli habitat, fino al processo di prelievo venatorio. Visto che escludiamo le malattie, per le quali un controllo è già stato fatto”. E ha poi concluso con un auspicio, per il prossimo anno: “Come Legambiente proponiamo che la stagione di caccia venga chiusa, oppure che venga sensibilmente ridotta”.