Il sistema fieristico soffre e Piacenza Expo, nonostante le grandi potenzialità che esprime, non è immune alla crisi. Per farlo diventare perno (driver) attrattivo di un sistema turistico del Nord sarà però necessario che i soci meditino su un aumento di capitale necessario a risolvere una serie di criticità. Questo il senso degli interventi di Davide Lenarduzzi e Angelo Manfredini, rispettivamente direttore e presidente dell’ente fieristico piacentino, intervenuti in commissione consigliare anche per affrontare il tema di Expo 2015, “una grande occasione per la città”. Un ente dalla struttura snella (un presidente, un direttore e 11 dipendenti) che gode certamente di un’ottima collocazione geografica e che vanta un calendario con ben 5 fiere internazionali e ben 30 manifestazioni. L’obiettivo è quello di ampliare l’offerta, ad esempio con una grande fiera della coppa e del gutturnio. Tuttavia i problemi non mancano. Dalla “concorrenza spietata” che vige nel settore (“dobbiamo difendere con i denti Geofluid, a Tomato world molti grandi operatori non hanno risposto all’invito”), alla marginalità di Piacenza nel sistema fieristico regionale (Piacenza rischia l’assorbimento da parte della fiera di Parma in un’ottica di un sistema a tre punte con Bologna e Rimini), all’incidenza degli ammortamenti nei bilanci, alla necessità di riqualificare un’area, quella di Le Mose, minata anche dalla presenza dilagante delle prostitute. “Negli anni dispari, quando non è presente in calendario la nostra punta di diamante Geofluid, i nostri bilanci segnano un disavanzo. L’offerta aumenta, ma i margini sono inferiori rispetto al passato” ha detto Manfredini. Per questo si è rivolto al Comune, facendo presente che anche in vista della “grande occasione di Expo 2015”, i soci dovrebbero pensare a un aumento di capitale. I vertici di Piacenza Expo hanno poi proposto il pomodoro come prodotto bandiera per l’esposizione universale. COLLEGAMENTI PIACENZA-MILANO IN VISTA DI EXPO 2015 In vista di Expo 2015 si è poi parlato del collegamento via treno Piacenza Milano secondo il presidente di Confindustria Emilio Bolzoni “attualmente inefficace”. Ha dunque proposto di atti arsi che nei sei mesi dell’esposizione vengano raddoppiati i collegamenti per poi pretendere, una volta finita la fiera, che i servizi vengano mantenuti. Secondo Bolzoni la soluzione opportuna è dunque l’introduzione di una linea di passante ferroviario che percorra i 60 chilometri da Piacenza a Milano. Un treno ogni 30 minuti, cadenzato alla mezz’ora. Ciò permetterebbe in 37 minuti di essere a Rogoredo e con un quarto d’ora in più a porta Venezia, in pieno centro. Con la linea S14 addirittura vi sarebbe il collegamento con Rho fiere dove si svolge l’esposizione. “Visto che con l’Expo arriveranno 21 milioni di persone, ci sono tutte le condizioni per pretendere un miglioramento del collegamento. Il nostro progetto è ben definito e allineato. Dobbiamo fare squadre e chiedere questo servizio in tempi rapidi visto che il bando per la gestione ventennale del servizio è imminente”.