“La mente delle donne”, dal 9 al 16 novembre torna Pulcheria

Torna, per il 15esimo anno, la nuova edizione di Pulcheria, che quest’anno è dedicata a “La mente delle donne”. In programma, dal 9 al 16 novembre, prevede alle 15 di sabato 9 all’Auditorium Santa Margherita un laboratorio di autobiografia tenuto dalla Libera Università dell’autobiografia di Anghiari e la presentazione de “L’amore è tutto. È tutto ciò che so dell’amore” con la filosofa Michela Marzano, sempre sabato 9 alle 21. Lunedì 11 e giovedì 14 alle 16.30 nella sede del centro culturale “Clà Clà” il laboratorio corporeo “La mente creativa nell’esperienza del sentire”. L’11 novembre al Barino alle 20.30 la cena di beneficenza con cinque chef e altrettante vignaiole per raccogliere fondi per il Centro migranti ScalabrinianiMercoledì 13 ai Teatini alle 21 la rappresentazione “Giovanna D’Arco” con Elisabetta PozziGiovedì 14 a Sant’Ilario alle 17.30 la presentazione di “Maschile singolare” di Giusy Cafari Panico e alle 21 gli Stati generali della donna a Piacenza. Sabato 16 all’Auditorium Santa Margherita alle 16.30 il convegno “La mente delle donne” con Laura Boella, Lella Ravasi Bellocchio, Raffaella Rumiati e Giovanni Smerieri. Infine, parallelamente a Pulcheria, sarà inaugurata la mostra alla Galleria Nuovo Spazio “La fedeltà della terra” di Letizia Fornasieri.

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Sabato 9 novembre all'Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano alle 21: presentazione del libro “L’amore è tutto. È tutto ciò che so dell’amore” con l'autrice, la filosofa Michela Marzano. (In allegato l'audio intervista)

Michela Marzano parte da sé, dalle proprie esperienze, per spiegare sentimenti universali in cui è difficile non riconoscersi. Sa bene che, sull’amore, di libri ce ne sono tanti; ha letto i filosofi, i poeti, i romanzieri. Ma è convinta che con le teorie l’amore c’entri poco o niente: l’unico amore che vale la pena di essere raccontato è quello quotidiano, reale, concreto. “L’amore che siamo e che ci portiamo addosso.” Bambina in attesa del Principe Azzurro, e poi donna sempre troppo romantica, ma anche amante capace di non farsi troppe illusioni, fino all’incontro – una sera, per caso, per gioco – con l’uomo che diventerà suo marito. E attraverso di lui comprende l’amore quotidiano, reale, quello che ci permette di vivere. E ci permette di tornare agli altri amori: al padre e alla madre, agli amici, e anche, intrecciando affetti e ricordi, a chi non è più con noi. In un percorso che abbraccia passato e presente, Michela Marzano rievoca, osserva, interroga, chiamando a volte in causa altri autorevoli compagni di viaggio, filosofi, scrittori, sociologi, psicoanalisti, per esplorare l’essenza segreta dell’amore.

Michela Marzano (Roma, 1970) ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e conseguito un dottorato di ricerca in Filosofia. È autrice di numerosi saggi e articoli di filosofia morale e politica, Con Mondadori ha pubblicato Estensione del dominio della manipolazione (2009), Sii bella e stai zitta (2010), Volevo essere una farfalla (2011), Avere fiducia (2012). Attualmente è direttrice del Dipartimento di Scienze Sociali (SHS – Sorbona) e professore ordinario all’Université Paris Descartes, dirige una collana di saggi filosofici e collabora con “la Repubblica”. Da febbraio 2013 è deputata del Parlamento italiano.

Mercoledì 13 novembre, ore 21.00 alla Sala dei Teatini (via Scalabrini 9) ELISABETTA POZZI  in GIOVANNA D'ARCO. Testi di Schiller, Shaw, Brecht, Anouilh, Claudel, Spaziani. Musiche originali a cura di Daniele D'Angelo.  Ingresso gratuito

Quattro premi Ubu, David di Donatello, premio Duse, sodalizi artistici con i più importanti nomi del panorama teatrale (da Squarzina a Lavia, da Albertazzi a Stein) sembrano non aver intaccato la semplicità e la freschezza con cui Elisabetta Pozzi si accosta al teatro, desiderosa di affrontare sfide sempre nuove.

In esclusiva per Pulcheria, Elisabetta Pozzi, l'anti-diva, ci accompagna per mano alla scoperta di un "personaggio anomalo, una santa con la spada in mano, una poesia in azione, una creatura di eccezionale e totale maturità", Giovanna d'Arco,  che unisce in sé caratteri maschili e femminili, fascino e ambiguità, "una donna che scelse e pienamente fu". Una storia raccontata in prima persona dalla stessa protagonista, tanto che pare d’esserle seduti accanto ad ascoltare. Un recital in cui la potenza evocativa delle musiche, firmate da Daniele D’Angelo, amplifica la parola, che è quella delle variazioni sul mito della Pulzella d'Orléean di Schiller, Shaw, Brecht, Anouilh, Claudel e di Maria Luisa Spaziani uno dei talenti letterari più preziosi del '900 italiano e musa del grande poeta Eugenio Montale. Una serata esclusiva e imperdibile di grande Teatro.

 Elisabetta Pozzi (Genova 1955) è una delle più grandi attrici italiane.

Pur avendo frequentato anche il cinema (da Non ci resta che piangere a Maledetto il giorno che t'ho incontrata di Carlo Verdone che nel '92 le vale il Premio Donatello quale migliore attrice non protagonista), il suo Amore Totalizzante resta il Teatro.

Elisabetta ha frequentato la scuola del Teatro stabile di Genova debuttando nel 1976 a fianco di Giorgio Albertazzi (con il quale ha recitato in numerosi altri spettacoli) in Il fu Mattia Pascal, con la regia di Luigi Squarzina. Diretta da registi come L. Ronconi, P. Stein, C. Pezzoli, nel corso della sua strabiliante carriera di attrice, versatile e intensa, ha interpretato personaggi femminili classici, che ha anche rivisitato per avvicinarli alla contemporaneità, rendendo tutte le sfumature della loro complessità. È stata Elettra (2000) di Euripide, Medea (2000) di C. Wolf, Fedra (2003) di G. Ritzos, Ecuba (2006) di Euripide, Medea (2009) di Euripide, Cassandra, o del tempo divorato (2011) da Seneca, Eschilo, Euripide, J. Baudrillard, ed Elektra (2011) di H. von Hofmannsthal. Oltre ad aver recitato in vari testi shakespeariani, fra tutti Amleto (2002), in cui ha interpretato il ruolo del principe danese, è stata protagonista di spettacoli di autori contemporanei fra cui Maria Stuarda (2001) di D. Maraini, Ti ho amata per la tua voce (2004) dal romanzo di S. Nassib, Fahrenheit 451 (2007) di R. Bradbury, con la regia di L. Ronconi, in cui ha recitato nei ruoli di Clarisse e del vecchio professor Faber, Tutto su mia madre (2011) di P. Almodovar, Un angelo sopra Bagdad (2011) di J. Thompson.

Giovedì 14 novembre ore 17,30  a Piacenza – Auditorium Sant'Ilario nell'ambito di Pulcheria 2013: MASCHILE SINGOLARE  di Giusy Cafari Panico.

"Sono da sempre incuriosita dal mondo maschile. In tutte le sue sfaccettature. Forse perché nella vita raramente lascio spazio a questa parte di me. A quella che Jung, nelle donne chiama -Animus-, il principio forte, lo yang contrapposto allo yin, il sole contrapposto alla luna. O forse perché degli uomini amo la fragilità, specialmente in questa epoca in cui li vedo spaesati, storditi da un cambiamento dei costumi e della società che non li vede più protagonisti assoluti, signori e dominatori, ma spesso trascinati dagli eventi, in cerca di quelle sicurezze che una volta possedevano solo per il fatto di essere nati.Non amo i vincenti, i superuomini, i maschi alfa che non hanno bisogno di nulla e nessuno. Mi affeziono a quelli che lottano ogni giorno nella vita normale, che sbagliano, si sporcano, che sono feriti dalla vita. Per questo scrivo tanto di loro. O forse li voglio solo capire. Persino nelle loro manifestazioni più crudeli."

Tredici ritratti maschili raccontati da una voce femminile Presenta e legge Barbara Garlaschelli.  La presentazione si terrà nell'auditorium Sant'Ilario in Via Garibaldi alle 17 e 3,0 giovedì 14 novembre.

Il tema della manifestazione "Pulcheria" , giunta alla decima edizione, quest'anno è "Femminile e maschile. Forma mentis  e identità" e vedrà la partecipazione, tra le altre, di Michela Marzano ed Elisabetta Pozzi. 

Giovedì 14 novembre, ore 21.00 all’Auditorium S.Ilario (via Garibaldi 17): STATI GENERALI DELLA DONNA A PIACENZA. Tavola rotonda a porte aperte. Una proposta di: Assessore Katia Tarasconi e consigliera di parità Rosarita Mannina

Le donne piacentine si incontrano per predisporre il progetto Stati Generali della donna a Piacenza.

"Un appuntamento importante, che abbiamo inteso come un primo momento di confronto con le istituzioni e con il tessuto associativo, imprenditoriale ed economico del territorio, per avviare uno studio approfondito sulla condizione femminile nella nostra città e provincia. Si tratta di un’iniziativa ambiziosa quanto, a nostro parere, necessaria, per consolidare ulteriormente la rete dei servizi mirati a favorire la conciliazione dei tempi, nonché per dare atto a politiche di pari opportunità, tutela e promozione dei diritti che siano efficaci e concretamente delineate sui bisogni e sulle priorità che emergono in ambito locale. In questo percorso, che dovrà concludersi entro il mese di marzo 2014, possibilmente in occasione della "Festa della donna", vorremmo analizzare tematiche e contesti diversi: dalla politica al lavoro, dalla scuola agli aspetti riguardanti la salute, dal grave fenomeno della violenza alle realtà assistenziali, dal tempo libero alla cultura". (Katia Tarasconi – Rosarita Mannina)

Tutte le donne piacentine, le rappresentanti delle associazioni di categoria, delle aziende, delle associazioni, delle istituzioni, sono invitate a partecipare alla serata per fornire un contributo significativo non solo a questa tappa iniziale, ma al progetto nel suo complesso, nella convinzione che la più ampia collaborazione tra soggetti diversi potrà consentire di restituire, alla città, una fotografia il più possibile completa della condizione della donna a Piacenza.

In apertura di serata:  IL CORAGGIO DELLE DONNE

Romina Cattivelli (Armonia) e Giorgio Macellari (Dir. U.O. Chirurgia Senologica) presenteranno un'anteprima del Calendario 2014 delle donne operate e ricostruite al seno per cancro.

 OMAGGIO A LIVIA CAGNANI

Lidia Gardella (Amnesty International) ricorderà la figura di Livia Cagnani*, fondatrice del gruppo Amnesty di Piacenza, in occasione del cinquantesimo anniversario del gruppo.

*Per molto tempo il Gruppo Amnesty di Piacenza ha avuto pochi membri attivi e pochissimi mezzi, ma l'instancabile attività di Livia Cagnani, le migliaia di lettere che ha scritto in difesa delle vittime di violazioni dei diritti umani, le visite tenaci a ambasciate e consolati, senza lasciarsi scoraggiare dalle porte chiuse e dalla lunga anticamera cui veniva costretta, hanno fatto sì che il Gruppo di Piacenza avesse negli anni '80, tra i gruppi italiani, il numero più alto di prigionieri liberati. Nel 1993, per il ruolo svolto in quanto promotrice dei diritti umani, Livia Cagnani ricevette il premio “Solidarietà per la vita” al Santuario di Santa Maria del Monte di Nibbiano. In occasione della consegna del riconoscimento si legge nella cronaca della giornata che affermò che anche quel premio doveva essere utile al prossimo, servire come strumento di lotta contro i pregiudizi e come incoraggiamento per le altre persone, nelle quali vedere dei fratelli.

Poi quando il Gruppo è cresciuto nel numero di soci e nelle risorse economiche, mentre Amnesty International acquistava un ruolo sempre più importante e un peso sempre più riconosciuto fra le organizzazioni non governative, Livia Cagnani ha preferito, con la consueta modestia farsi da parte, lasciare a nuovi iscritti la carica di responsabile ufficiale e tornare a fare la semplice militante, ma fino all'ultimo è sempre stata l'anima autentica del movimento.

 Nello spazio dell'Auditorium, per l'occasione, la piacentina Silvia Ferrari esporrà alcune delle sue opere.