Due anni e otto mesi per lesioni gravi. Si è conclusa così, questa mattina, la requisitoria del pubblico ministero Ornella Chicca di fronte al giudice Giuseppe Bersani nell'ambito del processo con rito abbreviato per tentato omicidio a carico di un 21enne albanese denunciato dalla polizia quattro anni fa, nell'estate del 2009, per una coltellata inferta all'addome di un connazionale la sera del 5 luglio.
Tentato omicidio, dunque. Questo era il reato con il quale si era aperto il processo in questione ma oggi, in sede di requisitoria, è stato lo stesso pm a chiedere la riqualificazione del capo di imputazione derubricando il tentato omicidio in lesioni gravi: «Si è trattato di una colluttazione nella quale non è provata la volontà omicidiaria».
Le indagini erano state svolte dai poliziotti della squadra mobile che avevano ricostruito tutta la vicenda, a partire dalla lite in piscina il pomeriggio sino a quello che aveva tutta l'aria di un regolamento di conti la sera stessa.
L'imputato è assistito dagli avvocati Piero Spalla e Paolo Lentini che hanno chiesto l'assoluzione del loro assistito e, in via subordinata, il minimo della spesa.
Il giudice si è riservato rinviando la decisione all'udienza del prossimo 11 dicembre.