Operazione “Grande mela”, coinvolto imprenditore piacentino: arrestato

 Aveva acquistato una decina di computer e poi li aveva rivenduti ad amici e conoscenti. Ma, non sapendo della loro provenienza, forse era stato un pò troppo disinvolto, tanto che ha attirato l’attenzione della polizia che infatti ha verificato da dove provenissero. E così, dopo alcuni acertamenti, gli apparecchi della Apple, circa una decina, sono risultati essere provento di furto. Non solo, perché provenivano da una rapina che aveva fatto scalpone, nel Lodigiano, con una banda di malviventi che era entrata in azione armi alla mano, assaltando un camion che trasportava un migliaio di apparecchi elettronici per un valore complessivo di 2 milioni di euro. 
Alcuni dei computer, tramite un intermediario (anch’egli arrestato), sono poi arrivati al piacentino, imprenditore di 55 anni e incensurato, che ha cercato di rivenderli. E quest’ultimo avrebbe potuto evitare l’arresto, con l’accusa di ricettazione aggravata, se avesse ammesso di averli presi da questo soggetto. Invece ha inventato una scusa che però gli costerà cara: “Ho detto di averli comprati in una fiera per non metterlo nei guai, visto che versava in gravi problemi economici" pare abbia detto il piacentino. 
L’operazione, denominata “Grande Mela“, ha consentito di disarticolare l’associazione per delinquere composa da venti persone operante in tutto il Nord Italia e dedita in pianta stabile a numerose rapine con l’uso delle armi nei confronti di autotrasportatori di prodotti farmaceutici, elettronici (in particolare i marchi Apple, Acer, Hp e Panasonic) e di rapine ai danni di bar tabacchi. Gli arresti sono stati operati oltre che a Lodi anche a Pavia, Piacenza, Milano, Monza e Varese. Le indagini sono state avviate dopo una cruenta rapina con sequestro di persone nei confronti di un autista di un tir partito dalla logistica Flextronics di Somaflia con un carico di 1050 personal computer della Apple. Nel giugno del 2012 almeno sei persone armate di pistole avevano costretto l’autista ad accostare. L’uomo, dopo essere stato picchiato e legato nel tir, era stato tenuto in ostaggio per almeno due ore, cioè il tempo necessario ai rapinatori per trafugare l’intero carico di merce per un valore commerciale di 2 milioni di euro.

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