Amministratore infedele, buchi e irregolarità coinvolgono decine di condomini

 “Ho fatto una cavolata, cercherò di rimediare”. Sembra essere questa l’unica giustificazione addotta da un amministratore piacentino, finito nell’occhio del ciclone per la presunta malagestione di numerosi condomini in provincia. Bollette di acqua e gas non pagate, manutenzioni degli ascensori non saldate, così come lo spurgo delle fosse biologiche. E per nascondere il tutto, verbali di assemblea taroccati. Insomma, una situazione al limite che, dopo numerose riunioni condominiali, ha portato alcune vittime a denunciare i fatti ai carabinieri che ora stanno compiendo gli accertamenti del caso.

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Le testimonianze ormai non si contano più, visto che sarebbero oltre un centinaio le persone che abitano nelle case da lui gestite e che avrebbero riscontrato buchi nei conti di migliaia di euro.

“Ha chiesto fidi alle banche di 5 mila euro per ogni condominio, faccia lei i conti – racconta una delle persone che abitano negli appartamenti in questione e che ha voluto restare anonimo -. Senza contare le bollette di Iren, che sono le più corpose. Nel nostro condominio di 13 appartamenti abbiamo avuto bollette non pagate per  7-800 euro alla volta. Le ultime due non pagate ammontavano addirittura a oltre 2mila euro”.

Tra i  Comuni coinvolti, vi sarebbero San Nicolò, Rottofreno, Calendasco, Gragnano, Carpaneto, Sarmato e, in città, la struttura dalla quale è partita la prima segnalazione alla Farnesiana (solo in questo caso è stato stimato un ammanco di 100mila euro).

“In tanti si stanno facendo coraggio ma purtroppo ognuno reagisce singolarmente. Non riusciamo a metterci d’accordo e così le denunce sono ancora poche” ci ha spiegato un’altra delle persone che da anni abita in una palazzina gestita dall’amministratore infedele.

“Per noi la vicenda non è nuova. I primi verbali taroccati di cui ci siamo accorti sono del 2005” ha aggiunto per nulla stupito. “Ha iniziato con fidi in banca da 2mila euro, fino ad arrivare a 5mila. Ma era comunque perennemente sotto. Ultimamente non ha pagato le bollette dell’acqua, la manutenzione degli ascensori, lo spurgo delle fosse biologiche – ha confessato con amarezza -. In tanti cercano di trovare un accordo amichevole ma ci sembra difficile. Purtroppo ogni condominio decide autonomamente come muoversi”.

Una storia non nuova per Piacenza, che si era già verificata qualche anno fa e aveva visto un amministratore nell’analoga veste che, strozzato dagli usurai, aveva iniziato a fare debiti sospetti poi scoperti dagli assistiti.

Ora però il giro sembra ancor più vasto, perché l’amministratore da anni si occupava di numerose abitazioni anche grazie alla sua vicinanza – dicono in tanti – con una cooperativa molto attiva nelle costruzioni che pare lo “imponesse” ai proprietari. “Sì, ogni qual volta la cooperativa costruiva veniva proposto lui, però nessuno aveva da ridire. Si presentava bene, ben vestito, bella parlantina. E’ un ingegnere e sembrava sapesse il fatto suo in fatto di gestione” dice un altro condomino, che lo ha incontrato da poco: “Ha cercato di tranquillizzarci. Ha detto più volte di aver fatto una cavolata ma che, nel medio-lungo periodo sarebbe riuscito a rimediare. Ha accennato a qualche investimento immobiliare andato male ma che a breve sarebbe riuscito a metterci una pezza. Prendeva tempo ma poi i buchi puntualmente si ripresentavano”.