Arrestato per estorsione continuata. È una vicenda inquietante quella scoperta dai carabinieri al termine di una indagine particolarmente delicata. In manette è finito un milanese di 42 anni residente nel Lodigiano, operaio, proprietario di una ditta nel settore edile. Vittima, invece, un piacentino di 39 anni residente in città, titolare di un'azienda che opera nello stesso settore. I fatti risalgono al periodo giugno ottobre quando i due si conobbero per ragioni lavorative iniziando da lì anche un rapporto di amicizia. Secondo una prima ricostruzione dei fatti fornita dai carabinieri, via via che il rapporto procedeva, il lodigiano ha iniziato ad approfittare della bontà dell'interlocutore per chiedergli alcune somme di denaro. "Sai – si giustificava – per me è un brutto momento e ho bisogno di un aiuto". Approfittando del fatto che l'amico aveva un parente che lavorava alla motorizzazione, come primo favore l'uomo gli aveva richiesto la riconsegna facilitata della patente che gli era stata ritirata qualche tempo prima. Di fronte al rifiuto della vittima, l'uomo allora ha iniziato a richiedere in cambio alcune somme di denaro: prima 2mila per avere un autista personale, poi 4 mila per affittare un mezzo da manovalanza. Addirittura gli chiedeva il pagamento dell'affitto perché diceva di non poterselo permettere. Per timore di ritorsioni e visto che l'uomo ricorreva a minacce in maniera molto pesante, anche di morte, l'amico ha ceduto diverse volte. "Mi devi dare i soldi per l'affetto altrimenti mi fai litigare con mia moglie. Non ti faccio arrivare a fine mese, ti brucio vivo" gli intimava. E così le richieste sono continuate, sempre più frequenti e maggiori. Addirittura qualche settimana fa, facendolo salire su un camion e prendendolo a schiaffi, si era fatto firmare una scrittura privata in cui la vittima avrebbe attestato di avere 9mila euro di debito con lui. (Furbescamente aveva messo una data di quando lui si ricordava di essere stato all'estero così da invalidare il documenti). In totale gli aveva consegnato 2500 euro, ricorrendo certe volte anche a debiti con alcuni parenti. Le minacce sono durate tre mesi, fino a quando l'uomo si è fatto coraggio e ha deciso di denunciare l'accaduto ai carabinieri. I militari hanno compiuto diversi accertamenti, anche attraverso pedinamenti, scoprendo che si trattava di inequivocabili episodi di estorsione. Da lì il giudice Giuseppe Bersani, su richiesta del piemme Michela Versini, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita l'altra mattina all'alba quando i militari hanno prelevato il lodigiano dalla sua abitazione e lo hanno condotto in carcere.