Legge di stabilità, Confagricoltura: “Nessun rilancio per l’economia”

La Legge di stabilità non soddisfa pienamente Confagricoltura che nei giorni scorsi aveva già espresso forti dubbi in merito alla nuova tassa sugli immobili, definita “composita e poco chiara”, accorpata alle altre imposte municipali. “Monitoreremo con attenzione l’evolversi della situazione” aveva evidenziato Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza.

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IL COMUNICATO

Relativamente alla nuova tassa rifiuti 2014, è pieno caos: non è chiaro né come sarà determinata l’imposta nei comuni, né i termini di pagamento”.  “La situazione rimane incerta – sottolinea Chiesa in un commento a caldo sul varo della legge – preoccupa l’ampio margine di manovra lasciato alle amministrazioni comunali, che potrebbe indurre ad un applicazione della norma con forti differenze, al lato pratico, in termini impositivi. Auspichiamo che la nuvola di incombenze venga ricondotta all’ordine e razionalizzata, che sia prevista una gradualità sostenibile della tassazione, evitando gli errori già commessi. In generale – prosegue Chiesa – nella Legge di Stabilità non ravvisiamo gli strumenti per un effettivo rilancio dell’economia e quell’attenzione al mondo produttivo che ci aspettavamo. L’agricoltura ha contribuito in modo determinante,  in questi anni di crisi, ad evitare il collasso del Paese: continuando ad investire, assumendo manodopera ed esportando le nostre eccellenze agroalimentari”.  I provvedimenti approvati, pur costituendo un cambio nella direzione di marcia,  sono ancora lontani da una svolta che permetta alle imprese di uscire dalla crisi e riprendere con vigore la strada dello sviluppo e della competitività. “Condividiamo quanto espresso da Agrinsieme – sottolinea Chiesa – apprezziamo lo sforzo del governo in un contesto obiettivamente difficile, ma la manovra si conferma timida. I tagli al cuneo fiscale, che dovevano essere l’elemento cardine della legge di stabilità, sono troppo diluiti nel tempo e nel 2014 gli effetti sul calo del costo del lavoro saranno modesti e sembrerebbero non interessare i contratti agricoli massimamente a tempo determinato. Insufficiente anche il rifinanziamento del Fondo per le Pmi, al quale si aggiunge la riduzione degli incentivi per le imprese”. Confagricoltura Piacenza ritiene che quanto deliberato non sia sufficiente per permettere al sistema imprenditoriale di investire e innovare per cerare nuova occupazione anche se considera un segnale positivo il rifinanziamento di 120 milioni di euro per il Fondo di solidarietà nazionale per l’agricoltura.  “Ci auguriamo – conclude Chiesa – che dalla programmata dismissione dei beni pubblici, in particolare terreni del Demanio, possano venire opportunità per i giovani agricoltori”.