Domenica 20 ottobre alle ore 18 i riflettori del Milestone (via Emilia Pavese 27, Piacenza) saranno puntati sul progetto Long distance trio. Un trio d'alta scuola che prende vigore attorno al talento cristallino del batterista Eliot Zigmund che ha scritto pagine fondamentali della storia del jazz, in passato a fianco di mostri sacri come Bill Evans e Michel Petrucciani. Con lui sul palco Antonio Zambrini (batteria) Carmelo Leotta (contrabbasso).
Nel pomeriggio di domenica, dalle 15 alle 17, Zigmund terrà un incontro, la masterclass “La funzione del batterista nel piano trio" a frequenza libera aperta a batteristi, cultori del jazz e a chiunque voglia incontrare personalmente l'artista.
BIOGRAFIA
Un trio nato un po' per caso intorno al cristallino talento di si è formato durante una serie di concerti tenuti dal grande batterista Eliot Zigmund in Italia lo scorso Novembre, alcuni dei quali con questa formazione. Al termine di questa serie di date, si è definita l’idea di proseguire la collaborazione e di registrare un disco con questo trio. Eliot Zigmund si è reso disponibile tornare in Italia per completare un repertorio già in parte delineato durante quei primi concerti, partecipando poi con entusiasmo grande disponibilità alla seduta di registrazione, svoltasi a Marzo 2012. Il disco uscirà nei prossimi mesi, e avrà per titolo “Long distance”, che diventa la sigla del trio stesso. Ha partecipato alla registrazione, come ospite in due brani, il saxofonista Pietro Tonolo. Il repertorio è in parte costituito da brani di Zambrini, alcuni dei quali già presenti in pubblicazioni passate, ma riletti qui con diversa attitudine grazie all’apporto e alla personalità di Eliot Zigmund, e da alcune composizioni di Carmelo Leotta, contrabbassista di grande talento, già al fianco di musicisti del calibro di Bobby Durham, Jimmy Cobb, Benny Golson, Archie Shepp, Garrison Fewell, Flavio Boltro, Fabrizio Bosso, Massimo Faraò tra gli altri. Il trio propone poi la rilettura di alcuni standards della tradizione americana, di cui Eliot Zigmund è ovviamente un grande conoscitore ed interprete. Il trio presenterà dal vivo Long distance (Abeat Records/IRD), il loro nuovo disco uscito il 1 settembre scorso. Il trio in concerto propone poi la rilettura di numerosi altri standards della tradizione americana, di cui Eliot Zigmund è ovviamente un grande conoscitore ed interprete. Tra gli autori presentati Cole Porter, Jerome Kern, Benny Golson. Il trio elabora, serata dopo serata, una forma di spettacolo musicale, perché così si può chiamare, che fonde la modernità dell'interpretazione con la solidità delle forme tradizionali, producendo da questa tensione una misura stilistica del tutto attuale ed originale.
ELIOT ZIGMUND (batteria)
Eliot Zigmund, batterista camaleontico di jazz contemporaneo, esploratore del ritmo, raffinato poeta della pulsazione. Senza dubbio uno fra gli artisti più interessanti della musica afroamericana affrontata a trecentosessanta gradi ma con una predisposizione nei confronti di atmosfere dove l' eleganza, la sorpresa offerta dalle dinamiche ed i colori hanno sempre avuto la meglio. A Bill Evans, dal 1975 al 1979, ha offerto tensione, "ombre", raffinatezze ritmiche; a Michel Petrucciani (del trio del pianista francese faceva parte anche il contrabbassista Palle Daniellson) ha dato profondità, freschezza, elasticità. Zigmund è un batterista severo, capace di sottolineare le frasi come di esaltarle. E' , in sostanza, un progettista del "beat" che, negli anni, ha incontrato i favori di Steve Swallow, Red Mitchell, Eddie Gomez, Jim Hall. Ma anche di Don Friedman, John Abercrombie, Gary Peacock e Pat Metheny. A caratterizzarlo è la capacità di mimetizzarsi, di trasformare la batteria in uno strumento "melodico" e, nello stesso tempo, votato ad "azzardi" sperimentali.