Per venerdì prossimo, 18 ottobre, alle ore 18, nella sala della Circoscrizione 1, in via Taverna 39 (Palazzo Anguissola adiacente il Collegio Morigi), il circolo “Luigi Einaudi” ha annunciato un incontro con Silvio Boccalatte sul tema “Vivere oltre lo Stato – La città privata: realtà o utopia?” che si richiama all’omonimo volume a cura di Carlo Lottieri, di cui Boccalatte – avvocato, 34 anni, socio dell’istituto Bruno Leoni – è coautore.
Si tratta di una raccolta di saggi e di conferenze promossa dall’associazione Carlo Cattaneo il grande milanese, allievo di Romagnosi, fondatore nell’800 della rivista “Politecnico” e antesignano di un federalismo basato su ampie autonomie locali e “sulle città – egli scriveva – considerate come principio ideale delle istorie italiane”.
Tema centrale del volume è il recupero delle libertà del cittadino e della sua partecipazione ai destini della società in cui egli vive e lavora. Propone di conseguenza strategie di governo del territorio diverse da quelle in atto e in opposizione critica con “quel federalismo truccato – sostiene Lottieri – in quanto basato anziché sulla responsabilità, sul semplice decentramento dei poteri statali e sulla moltiplicazione dei centri di spesa”.
La “città privata” cui si riferisce il titolo, altrimenti chiamata “città volontaria” ha esempi concreti soprattutto negli Stati Uniti dove intere comunità per complessivi 56 milioni di persone si autogestiscono, pur nella cornice delle normative federali e statuali, in piena autonomia, dettandosi proprie regole di comportamento e di mutuo sostegno, “città sussidiarie“ appunto e solidali nei limiti delle loro risorse, gestendo proprietà collettive comprese quelle di case, strade, piazze, parchi ed altri impianti e servizi molteplici.
Il quadro di riferimento generale in Italia è diverso dagli USA, ma ci sono anche da noi segnali di autogestione di cui riferirà Boccalatte.
Il messaggio dell’associazione Cattaneo si fonda su alcune forti convinzioni. Nella presentazione Davide Scaglia scrive per esempio: “Solo un popolo padrone dei frutti del proprio lavoro è un popolo libero”. E ancora:” Le logiche deresponsabilizzanti che sono al cuore dello Stato moderno sono una grande finzione in base alla quale tutti si illudono di vivere alle spalle di tutti”.
Nel biglietto di presentazione dell’incontro il “Circolo Einaudi”, che fa capo all’Associazione dei Liberali Piacentini, annota: “Spesso sentiamo dire che un altro mondo è possibile. Non è vero: un altro mondo c’è già, basta aprire gli occhi e smettere di ignorarlo”.