Clamoroso furto questa notte nel negozio di abbigliamento e attrezzatura sportiva major sport sulla via Emilia pavese alle porte della città. Un colpo da oltre 150mila euro studiato nel minimo dettaglio da una banda di ladri professionisti che senz'altro stava tenendo adocchio da tempo il punto vendita del giovane e attivissimo imprenditore piacentino Manuel Botti.
"Ci hanno svuotato il magazzino – dice Botti – Un colpo del genere, a un anno di distanza da un altro furto analogo, ci mette davvero in ginocchio. Si pensi che hanno fatto sparire intere forniture per i prossimi sei mesi". I ladri sono andati a colpo sicuro eludendo la sorveglianza e i sensori dell'allarme volumetrico. Sapevano come muoversi e dove muoversi, avevano senz'altro studiato il punto vendita in ogni dettaglio. Sono passati dal tetto della Negozio sventrando la copertura che si trova a oltre 8 m di altezza, con una scala sono entrati nel magazzino al piano superiore rispetto al punto vendita, e una volta all'interno e una volta studiata la disposizione dei sensori, hanno agito indisturbati per oltre sei ore.
Sono riusciti a portare via oltre 70 colli di merce, compresa l'intera collezione Errea dell'inverno, ai quali si aggiungono altre 350 scatole che si trovavano su alcuni scaffali interni e di cui ci si è accorti solo a metà mattinata. Si pensi che solo la collezione invernale Errea era costata a Major sport 80mila euro.
Gli scatoloni, in parte svuotati in parte rubati così com'erano, sono stati caricati su carrelli e trasportati attraverso una recinzione divelta, quindi oltre la ferrovia che costeggia il negozio E caricati su un furgone da almeno 75 tonnellate. A quel punto il colpo era riuscito: da lì parte una stradina di campagna poco battuta utilizzata dai ladri per far perdere le loro tracce. Questa mattina sul posto sono intervenuti i poliziotti della squadra volante e della scientifica per i rilievi del caso. È bastata una prima rapida occhiata per rendersi conto che sia a che fare con una banda di professionisti. Hanno addirittura staccato i cavi e il faro che illumina il piazzale retrostante al negozio, quello che confina con la ferrovia: la loro via di fuga.