Ancora un furto ai danni di un benzinaio, ancora un titolare di distributore che si mette all’inseguimento del ladro. L’ultimo caso è avvenuto questa notte intorno alle 3 al distributore Q8 lungo la via Emilia Pavese tra Rottofreno e San Nicolò. Con un flessibile i malviventi hanno cominciato a tagliare la cassa del self service contenente le banconote. Nell’operazione però è scattato l’antifurto che ha avvisato il titolare della pompa di benzina. Vedendo arrivare l’uomo, i ladri si sono dati alla fuga nei campi: il proprietario però non si è accontentato e ha inseguito gli sconosciuti non riuscendo però ad acciuffarli. Sul posto sono poi intervenuti i carabinieri per i rilievi del caso. Una vicenda del tutto simile si era verificata sabato 5 ottobre, quando il titolare di un distributore lungo la strada Agazzana aveva inseguito in auto un ladro che aveva effettuato il pieno di benzina alla propria auto fuggendo poi senza pagare.
“Il problema è questo – spiega Fabrizio Samuelli di Confesercenti – in Italia il benzinaio mette in tasca il 2% di quello che incassa e il resto va allo Stato. Nonostante questo però chi gestisce una pompa di benzina deve fungere anche da ‘cassiere’ dell'erario e conservare per molto tempo un’ingente quantità di soldi che di fatto non sono suoi. In questo modo il benzinaio ‘tiene in casa’ una grossa quantità di denaro di proprietà dello Stato che fa gola ai malviventi e che di conseguenza mette a rischio la vita di chi lavora.Si dovrebbero valutare altre possibili strade come ad esempio un pagamento elettronico più conveniente sia per gli automobilisti che per il benzinaio: in questo modo le casse automatiche sarebbero meno colme di contanti e di conseguenza meno appetibili per i malintenzionati”.
“Quando un benzinaio si mette ad inseguire i ladri, compiendo un gesto pericolosissimo significa che abbiamo raggiunto il limite. I gestori si fanno giustizia da soli perché non sono tutelati”