Il sindaco Dosi “di pattuglia” a fianco degli agenti della Municipale

Via Pozzo, la zona della stazione e via Roma e dall' altra parte della città, fino alla Caorsana, è stato questo l' itinerario seguito dal sindaco Paolo Dosi che si è calato nei panni di chi sulle strade ci sta tutte le sere, ovvero gli agenti della Polizia Municipale.

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A bordo di un fuoristrada della Polizia Municipale partito intorno alle 20,30 da Piazza Cavalli, il primo cittadino assieme al Comandante Renza Malchiodi e a una pattuglia di agenti ha perlustrato, in veste di osservatore, quelle zone in cui si sono concentrati maggiormente gli episodi di microcriminalità e degrado e che sono stati oggetto di segnalazione da parte dei cittadini e che, nel contempo, sono quelle che le forze dell' ordine cercano di presidiare più assiduamente.

Il sindaco, durante il suo tragitto, ha fatto alcune soste e dialogato con cittadini e gestori di esercizi commerciali delle zone interessate. E' stato anche interessante rimarcare come quegli stessi luoghi che appena dieci minuti prima erano teatro di bivacchi da parte di cittadini in prevalenza extracomunitari, si siano improvvisamente svuotati e siano apparsi tranquilli, così come i cittadini vorrebbero sempre vederli.

 
SICUREZZA PIACENZA, CAVALLI (LN) CONTRO DOSI: "LA SUA 'RONDA' AVVILENTE MESSINSCENA"
IL CONSIGLIERE REGIONALE: "NON BASTA UNA PETTORINA FLUO PER RISOLVERE I PROBLEMI DELLA CITTÀ"
 
“Non è indossando una pettorina fluorescente che il sindaco Paolo Dosi risolverà i problemi della sicurezza di Piacenza. La città sta vivendo un’emergenza criminalità e non sarà con la boutade di una sera che il sindaco risolverà la situazione”. Così il consigliere regionale leghista Stefano Cavalli all'indomani della "ronda" del primo cittadino di Piacenza. 
“Il sindaco non pensi di 'far fessi' i piacentini. Non basta un giro a bordo dell'auto della polizia per risolvere gli enormi problemi della città".
"Mentre a Piacenza gioca a fare il paladino della sicurezza, il suo partito, a Roma, vota per far uscire criminali e clandestini dalle carceri e per consegnare il Paese al caos immigratorio”. Per Cavalli l'uscita del sindaco è quindi solo "un'avvilente messinscena per gettare fumo negli occhi dei cittadini". 
Inoltre: "La Lega Nord da decenni propone le ronde, tra le contestazioni di una sinistra scandalizzata. A distanza di anni Dosi, che di quella sinistra fa parte, ci copia, scoprendo che le ronde  rappresentano un efficace deterrente al crimine. Una sveglia tardiva che sconfessa il Pd dei benpensanti".  L'invito a Dosi è quindi quello di "pensare a utilizzare gli strumenti messi a disposizione dei sindaci dall’ex ministro Maroni, che ha dotato i primi cittadini dei poteri necessari per combattere insicurezza e degrado nelle città. Poteri che oggi Dosi non sta sfruttando” sottolinea Cavalli. 
In conclusione: "La messinscena del Dosi-poliziotto non 'attacca'. Anzi, suona come una presa per i fondelli nei confronti di cittadini che chiedono una stretta sui controlli e tolleranza zero e, per tutta risposta, si trovano il sindaco a predicare il buonismo per le vie della città".