Il trasporto pubblico piacentino è un tema sempre più caldo in questo periodo per le proteste degli studenti dovute ai presunti disservizi, e poi per quelle dei genitori che si sono associati agli studenti; e ancora, per la serie di furti notturni sugli autobus con le macchinette per i biglietti devastate e svuotate degli incassi. Ora ad alzare la voce sono gli stessi autisti di Seta. Nessuna manifestazione di piazza ma una richiesta urgente di incontro con il prefetto per risolvere quella che definiscono una situazione ormai divenuta drammatica per quanto riguarda la sicurezza degli stessi conducenti e degli stessi passeggeri.
Parliamo di bulli e vandali che ogni giorno ne combinano davvero di tutti i colori. Almeno, così dicono i sindacati degli autisti che hanno quindi chiesto un incontro urgente con il prefetto, anche perché ritengono di avere informazioni preziose che possono essere "girate" alle forze dell'ordine. "Sono sempre i soliti, e sempre sulle stesse linee – dice Fabrizio Badagnani, di Faisa Cisal – E' ormai da troppo tempo che gli autisti ricevono minacce e insulti; a primavere uno è addirittura stato picchiato. E poi il bullismo nei confronti degli altri passeggeri, più che altro studenti. Senza contare la devastazione degli autobus, soprattutto nella parte posteriore: sedili strappati, bruciati.. La situazione è diventata drammatica".
Se dunque da un lato ci sono gli studenti che protestano per i disservizi di Seta, dall'altro ci sono gli stessi autisti di Seta che temono per la loro sicurezza da parte di alcuni studenti. "Sono una piccola parte – precisa Badagnani – ma che però va fermata e non ha senso che non si intervenga". E questo non c'entra nulla con la protesta degli studenti, purch° – sottolinea lo stesso sindacalista – rimanga in termini di civiltà e soprattutto non si rivolga ai dipendenti di Seta che nulla hanno a che fare con disservizi lamentati dai ragazzi.
E Badagnani fa riferimento ad alcuni episodi non certo edificanti avvenuti nell'ambito della manifestazione studentesca dello scorso 4 ottobre: un'auto di Seta presa a sassate e un autista di un pullman carico di passeggeri insultato e minacciato con colpi sul parabrezza. "Solo lavoratori che fanno solo il loro dovere – dice Badagnani – Non ha alcun senso coinvolgerli. Che si protesti pure, ma si pensi a quello che si fa". Un appello, dunque, ai giovani che per domani, venerdì 11 ottobre, manifesteranno di nuovo con il supporto degli universitari.
Di seguito pubblichiamo il testo integrale della richiesta di incontro in prefettura firmato da tutti i sindacati.
Dopo innumerevoli sollecitazioni sindacali, l’ultima delle quali in data 13.04.13, nulla è stato fatto per contrastare i gruppi di teppisti (in prevalenza minorenni ed extracomunitari) che prevalentemente a bordo dei bus extraurbani e corse scolastiche, ad orari precisi ed identificati, minacciano quotidianamente gli autisti, gli altri ragazzi e i passeggeri, oltre a danneggiare e deturpare sedili e interni dei bus.
Dopo le percosse subite da un autista a primavera, l’ultimo grave episodio si è verificato venerdì scorso ad un autista in servizio extraurbano che ha ricevuto minacce ed insulti da un branco selvaggio.
Inoltre, in concomitanza della manifestazione degli studenti di venerdì 4 ottobre, che vorrebbero ripetere il prossimo 11 ottobre, oltre agli insulti agli incolpevoli dipendenti in servizio, alcuni bus e un’ autovettura aziendale Seta, sono stati bersaglio di oggetti contundenti.
Chiediamo conseguentemente un urgente incontro e l’intervento della Prefettura attraverso gli Organi investigativi e le Forze dell’Ordine, per un coordinamento con la società Seta, al fine d’identificare e perseguire i delinquenti che ormai quotidianamente mettono a repentaglio la sicurezza degli operatori di esercizio e di tutti i passeggeri trasportati, oltre al danno dei mezzi pubblici.
Inoltre il quarto furto con scasso in pochi mesi delle emettitrici sui bus parcheggiati presso il deposito Seta di via Arda con danni per migliaia di euro, richiede l’adozione d’interventi preventivi e non più rinviabili da parte dell’azienda (ad es. disporre di svuotare alla sera tutte le emettitrici lasciandole vuote e aperte), ma anche la disponibilità delle Forze dell’Ordine per un presidio di vigilanza esterno al deposito.
Alleghiamo immagini emblematiche di alcuni esempi di danneggiamenti, raccolte nei mesi passati dalla Faisa Cisal.