“Si è tenuto ieri presso la sede della ex Circoscrizione 2 – comunica l’assessore al Nuovo Welfare Giovanna Palladini – l’incontro con i cittadini nordafricani già richiedenti asilo, provenienti da Lampedusa e alloggiati dalla Protezione civile al Ferrhotel a seguito del Decreto Berlusconi dell’aprile 2011, in conseguenza degli sbarchi che affollarono le coste siciliane fino a determinare una vera e propria emergenza. Emergenza chiusa sempre dallo Stato – sottolinea l’assessore Palladini – con conseguente allontanamento dal Ferrhotel nell’estate scorsa”. All’incontro di ieri, i funzionari del Comune hanno illustrato i dettagli della sistemazione stabilita, per i prossimi mesi, per i 24 cittadini in questione.
L’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Fondazione Caritas, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, l’Agenzia per l’affitto e l’associazione Mondo Aperto, ha individuato – sul mercato immobiliare privato – quattro appartamenti in cui i profughi potranno trovare alloggio per un tempo massimo, non prorogabile, di nove mesi. A ciascuno di loro sarà chiesto un contributo mensile di 50 euro se aventi un impiego, di 30 euro mensili per chi è disoccupato o, in alternativa, lo svolgimento di lavori socialmente utili a beneficio della collettività, in base alla programmazione predisposta dagli uffici comunali. Nel contempo, il percorso di accompagnamento all’autonomia prevede che i cittadini stranieri si impegnino seguendo lezioni di italiano e corsi di formazione professionale, elementi fondamentali per il reperimento di un’attività lavorativa.
Il Comune di Piacenza ha deliberato lo stanziamento di 25 mila euro, ripartiti tra i Bilanci di previsione del 2013 e del 2014, per la copertura delle spese. “Come ha già sottolineato il sindaco nei giorni scorsi – sottolinea l’assessore al Nuovo Welfare Giovanna Palladini – si tratta di una soluzione che, nell’ambito del progetto di accompagnamento all’uscita dall’emergenza Nord Africa, tiene conto sia della situazione delle persone coinvolte, tutte già richiedenti asilo e oggi in possesso del permesso di soggiorno per motivi umanitari, sia dell’oggettiva necessità di assicurare che possano intraprendere un cammino di integrazione nel pieno rispetto delle regole. Si tratta, e vorrei ribadirlo per chiarezza in primo luogo nei confronti delle tante persone che vivono un momento difficile a causa della crisi – conclude l’assessore Palladini – di una situazione di eccezionale gravità e disagio, che richiedeva una risposta specifica. Siamo stati costretti ad agire in sostituzione delle autorità dello Stato che ancora oggi, nonostante i tragici fatti di questi giorni, non intervengono in alcun modo con azioni improntate a giustizia ed equità sia nei confronti delle comunità ospitanti e dei loro cittadini, sia nei confronti di chi è costretto a scappare dal Paese d’origine.”