Alex Carella trionfa in Cina nella prova del Mondiale di motonautica . Dopo la pole, il campione piacentino ha dominato la gara di Liuzhou, dove si era già imposto nel 2012. Grazie alla vittoria ora Carella in classifica generale è nuovamente al primo posto, seppure in coabitazione con il finlandese Sami Selio. Solo sesto lo statunitense Shaun Torrente, compagno di Carella nel team Qatar, tradito da problemi elettrici.
Per il piacentino, bicampione iridato in carica, si tratta del settimo successo della carriera (con quindici podi totali), un altro passettino in avanti nella storia di questo sport, visto che ha superato Ahmed Al Hameli e il britannico Roger Jenkins (sei vittorie in bacheca), raggiungendo Thani Al Qamzi e il tedesco Michael Werner. Lì davanti, con nove successi nella storia del Mondiale delle F1 motonautica che proprio qui sulle acque del fiume Liu ha festeggiato la gara numero 250 della storia, c’è adesso un altro monumento: il compianto olandese volante Cees Van der Velden. Ma questa, appunto, è storia ancora da scrivere. Il presente è adesso, per dirla con uno slogan d’altri tempi ma probabilmente ancora di moda da queste parti. Guardando un futuro luminoso. Già, perché risolti i guai che lo avevano azzoppato nelle libere non ufficiali di lunedì pomeriggio e poi ancora rallentato nelle libere del martedì, prima dello show nei Top Six che lo avevano portato dal quinto posto alla pole, Carella ne ha fatta un’altra delle sue. Nel bene. Nel senso che, quando (soprattutto psicologicamente) può far esplodere le innate capacità di guida, non ce ne n’è proprio per nessuno. Come è successo qui: semaforo verde e, alla seconda boa, c’erano già quasi due secondi di vantaggio sul compagno Shaun Torrente, scattato dal pontone con il ruolo di leader della graduatoria iridata. Gli altri in coda, là dietro, come i grani di un rosario profano.
Piccola sosta, anche per prendere fiato, quando il cinesino Xiong Ziwei, alias Leo per noi occidentali, ha visto morire il motore del catamarano con il numero 8 appena dopo la solita boa numero 2 costringendo la truppa a mettersi in fila dietro la pace boat in regime di bandiera gialla, e poi la trama del film è tornata ad essere quella mostrata nei trial: un dominio, visto che neppure Sami Selio è riuscito a fargli solletico. Anzi, più di una volta, uscito di scena Torrente, il finlandese ha dovuto guardare bene negli specchietti per controllare i numerosi e ripetuti tentativi di assalto portatigli da Philippe Chiappe, il francese che difende i colori del Team cinese.
TORRENTE E IL FRANZ KO Tra le righe lo si intuisce, ma è sempre meglio… raccontarla. Dalle posizione di vertice, dopo i secondi posti consecutivi di Brasilia e Kiev, è sparito l’americano che, con Alex, divide le fatiche sotto la tenda del Team Qatar. Messa in cantiere la beffa della vigilia (pole scippatagli proprio da Carella per la miseria di 4/100), Shaun pareva l’unico in grado di stare sulla coda del piacentino, tenendo nello stesso tempo a bada Selio, Chiappe e, prima ancora di loro, un Francesco Cantando che, in bisaccia, non ha però messo neppure un granello di sabbia: solo un bilancio inversamente proporzionale alla sua grinta, alla sua esperienza e alla sua classe. Shaun, si diceva, ha tentato per un po’ di reggere il passo del compagno di squadra, poi il catamarano con il numero 2 sulla livrea ha cominciato a singhiozzare, sin quasi a fermarsi nell’approccio di una boa. Un attimo, poi, già sorpassato da Selio, Chiappe, Al Qamzi e Andersson, il tentativo di riprendere la corsa. Tanta buona volontà, ma la barca, probabilmente rallentata da guai elettrici, non l’ha più assecondato: per lui un amaro sesto posto e l’altrettanto probabile addio alla lotta per il titolo, visto che quei tre saliti oggi sul podio non hanno la minima idea di fare sconti a nessuno. E il Franz? La scimmietta della sfiga che era entrata nella barca di Rinni Osculati (già fermato in qualifica per la rottura dello statore, un componente elettronico che distribuisce la corrente alle candele, ieri il veterano monzese ha pure tranciato una pala dell’elica…), a quanto pare, ha deciso di andare a far visita anche al leader del Team Singha che, con altro avvio da show, era subito risalito in terza posizione, con il podio nel mirino. Un’illusione durata nove giri quando, con il motore grippato, il Franz ha dovuto alzare bandiera bianca. Lourdes magari è lontana, ma Loreto?
«Mi dispiace proprio per il Franz – spiega Carella appena sceso dal podio, riprendendo il discorso avviato il giorno prima –: non gliene va bene una! Per quel che mi riguarda, invece, posso solo dire di essere felice. Come potrei affermare qualcosa di diverso? Un successo cercato, mirato, atteso, conquistato. Vero, alla vigilia a qualcuno potrei essere sembrato un po’ troppo teso (schizzato?), ma questa, in un Mondiale ancora tutto da definire, era una tappa troppo importante. Fondamentale. La Cina mi porta bene (qui ho vinto anche lo scorso anno) e la spinta del pubblico mi ha dato una bella mano».
– Fuori uno, insomma. Ma il colpo di mannaia ha forse decapitato la testa sbagliata, quella del tuo compagno di squadra…
«Non guardo e non penso a queste cose. Diciamo semplicemente che guardo in casa mia. Sentivo di dover vincere, sì per eliminare un po’ di concorrenza, ma non faccio e non ho mai fatto i conti sugli altri. Conto sulle mie forse (se da qui alla fine… vinco tutte le gare, il Mondiale non mi scappa) e, semmai, solo su quelle degli uomini del mio Team che, anche stavolta, hanno portato a termine un lavoro fantastico. . Io li ho messi e mi sono messo sotto pressione più del solito: le loro capacità, la loro professionalità, la loro amicizia (il collante che tiene unito tutto, dentro e fuori la barca) hanno fatto il miracolo, dopo il balbettio di lunedì. Grazie a tutti»
Le prossime gare – 22-23 novembre: GP Doha (Qatar);
28-29 novembre: GP Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti);
12-13 dicembre: GP Sharjah (Emirati Arabi Uniti).