Andrà in scena sabato 19 e domenica 20 ottobre al San Matteo a Piacenza, una delle opere più controverse ma più importanti del teatro moderno. Si intitola Crave (febbre in inglese) di Sarah Kane. L’opera sarà proposta, con la regia di Pino L’Abbadessa, grazie alla collaborazione del cantiere Simon Weill e all’interno di un progetto complessivo (Sarah Kane work in progress, il titolo) con un altro gruppo di attori.
L’autrice, in un breve arco creativo ed esistenziale (morì suicida nel ‘99 a soli 28 anni) segnò un vero punto di svolta nella drammaturgia inglese del XX secolo per il suo modo di fare teatro, caratterizzato da una scrittura estrema e visionaria e per il modo diretto in cui ha affrontato tematiche di grande tensione emotiva quali la violenza sotto tutte le forme: lo stupro, la pedofilia, la guerra e il suo stesso suicidio al centro dell'ultima opera 4.48 Psychosisi, vero e proprio testamento poetico.
Crave è un'opera centrale nella produzione della Kane, sia perché l'autrice vi lavorò per un lungo periodo, infondendo in essa parte della sua turbolenta vicenda personale caratterizzata da continui ricoveri in cliniche psichiatriche per curare la forte depressione da cui era affetta, sia per la struttura stessa del testo incentrato su quattro personaggi: “A, B, C, M”, che sono in realtà quattro voci, quattro declinazioni di una sola anima. Anche se i rapporti tra i personaggi sono fluidi, ognuno di essi ha una personalità distinta. “A” potrebbe voler parlare di se stesso come di un pedofilo e “C” potrebbe essere ossessionato dal terrore dell’abuso, mentre “M” potrebbe essere una donna che vuole un figlio e “B” un giovane uomo che vorrebbe essere sedotto da una donna più vecchia.
Il risultato è un'opera che potrebbe essere definita come un "quartetto musicale", una sorta di flusso di coscienza tale da catapultare lo spettatore in un mondo allusivo e meditativo, fatto di desideri che diventano smanie, e, data la sua struttura, atto ad assecondare una varietà di interpretazioni.
Il regista Pino l'Abbadessa, lavora dal 1975 come attore, regista e operatore teatrale. Si è formato al Teatro Due di Parma, perfezionandosi con il Living Theatre, la compagnia Anne Beranger di Parigi e con il Teatro Stabile di Parma con il quale tuttora collabora. Ha partecipato a spettacoli tratti da testi di Jarry, Shakespeare, Molière, Canetti, Weiss, Horowitz. Ha fondato e diretto la Cooperativa di Teatro Sintetico di Cremona e il Gruppo Teatro dei Piccoli Sogni di Casalmaggiore (Cremona). Dal 1983 coordina laboratori per ragazzi di scuole di ogni ordine e grado a Piacenza, Crema, Mantova, Cremona, Casalmaggiore. Coordina dal 1996 laboratori di interazione e comunicazione per portatori di handicap. Tiene poi regolarmente corsi di aggiornamento per insegnanti, mentre dal 2004 cura progetti di formazione di teatro sociale a Mantova e Modena.