Teatro San Matteo, arriva l’età dell’innocenza nella Medea di Euripide

 “Si parla dell’età dell’innocenza, del momento in cui tutti noi abbiamo la possibilità di decidere se rimanere in quello stato o fare una scelta diversa”. Medea, spettacolo teatrale che andrà in scena al teatro San Matteo il 3 e il 6 ottobre (alle 21 e alle 18) è andato in scena per la prima volta ad Atene nel 431 a.c. ma, come ha anticipato ai nostri microfoni Leonardo Lidi, regista e uno dei protagonisti, “non è affatto datato, anzi. Forza dei grandi autori è proprio di rimanere sempre contemporanei. Molto più di tanti che scrivono nei giorni nostri”. E a riprova che Piacenza risponde al teatro, l’appuntamento del 3 ottobre è già tutto esaurito. Non rimane dunque che prenotare, al numero 338 44 34 806, per la data del 6 ottobre. 
Questo nuovo allestimento si pone gli stessi interrogativi della tragedia di Euripide, rileggendoli in chiave contemporanea e prendendo spunto dalle notizie di cronaca degli ultimi anni. L’insensatezza di un atto che non ha risposte è il centro della pièce teatrale: “Come poter recitare l’inspiegabile?” L’obiettivo è quello di capire quali modalità si possono prendere in considerazione per dare voce a qualcosa di atroce, di raccapricciante, qualcosa che solitamente viene affrontato con il silenzio.
L’idea di questo progetto è nata nel febbraio 2013, dopo aver assistito all’ennesimo caso di cronaca nera, quando a Dampmart, nelle vicinanze di Parigi, una donna ha ucciso i suoi tre figli con un coltello. Il padre ha ritrovato i corpi, dopo la fuga della donna. Medea è tra noi, quindi, e così anche Giasone, che torna a Palazzo ignaro della situazione.
Questo articolo di Marida Pijola uscito sul Messaggero potrebbe introdurre questo spettacolo: “Odiare i propri bimbi. Cancellarli. Assassinarli. Capovolgere l'istinto materno in modo verticale, trasformandolo nel suo contrario: istinto omicida. Tre bimbi sgozzati dalla mamma, l'altro giorno. È accaduto a Parigi, Europa. È accaduto per l'ennesima volta. Accade spesso, sempre più spesso, nei paesi e nei ceti più evoluti. Odiare i propri figli, cancellarli, assassinarli, come può accadere? Quali tumori possono annidarsi nel ventre di una madre, per poi coltivare metastasi nel ventre del mondo occidentale? Cosa si nasconde, di sinistramente moderno, nella figura di Medea, la donna che, dopo aver dato la vita, la sottrae?”
La scena è composta da pochi poveri elementi. I personaggi dialogheranno tra loro e con il pubblico, utilizzando i materiali che hanno a disposizione per creare l’ambiente delle varie scene. Lo spettatore assisterà al racconto della macabra storia, immergendosi per un’ora in un mondo troppo concreto, ai confini della nostra paura più profonda: il confronto diretto con noi stessi.
Tutto questo accompagnato dalle musiche originali di Giacomo Troianiello, attore e pianista, per dare voce al coro, vero protagonista della vicenda, troppe volte trascurato nelle classiche messe in scena di Medea. Gli altri protagonisti sono: Camilla Alisetta (la bambina della locandina), Leonardo Lidi, Domenico Sannino e Annamaria Troisi. le luci sono di Stefano Bacchetta. Gli allestimenti, infine, saranno interamente curati da Poesie Sposa: http://www.poesiesposa.it/ 

Radio Sound