“A causa di ritrovamenti archeologici i lavori al parcheggio interrato di piazza Cittadella sono fermi da mesi”. La denuncia arriva dal “comitato delle due piazze: Cittadella e Casali” i cui componenti, in una nota, lamentano di essere stati additati come la causa dell’arresto dei lavori. “Ma non sono le nostre proteste a causare ritardi, bensì problemi di natura archeologica”. Secondo il comitato i lavori preliminari di posa della nuova fognatura non starebbero affatto andando avanti, ma sarebbero fermi in via Berté da oltre due mesi (dovevano terminare il 6 agosto).
IL COMUNICATO DEL COMITATO DELLE DUE PIAZZE
Abbiamo letto le dichiarazioni del Sindaco Paolo Dosi e del Presidente dell’Ente per il restauro di Palazzo Farnese Alberto Spigaroli in difesa del progetto di parcheggio sotterraneo di Piazza Cittadella. Purtroppo le rassicurazioni, per quanto autorevoli, non chiariscono i punti oscuri né fugano i timori, come del resto quelle dell’Assessore ai Lavori Pubblici e Vicesindaco Francesco Cacciatore che, in precedenti repliche pubbliche, si era limitato a dichiarare che il progetto era condiviso e che era regolare perché approvato dagli organi competenti, senza però rispondere alle specifiche domande e obiezioni che sono state più volte espresse. Facciamo presente al Sindaco che i lavori preliminari di posa della nuova fognatura non stanno affatto andando avanti, ma sono fermi in via Berté da oltre due mesi (dovevano terminare il 6 agosto): lo scavo lungo il fianco del mercato di piazza Casali mette in evidenza numerosi manufatti antichi di laterizio, ora semicoperti da teli bianchi. Questi ritrovamenti hanno indotto la Soprintendenza a bloccare i lavori. Non le nostre proteste scritte, come qualcuno ha detto maliziosamente. Sarebbe paradossale se le lettere fermassero i lavori! È evidente che ci sono dei problemi di natura archeologica, com’era prevedibile. L’arresto dei lavori non ha nulla a che vedere con il fatto che, come cittadini, esercitiamo il sacrosanto diritto di voler essere informati su quello che sta avvenendo e su quello che avverrà nelle Piazze Cittadella e Casali, ed essere coinvolti nelle decisioni che riguardano la città e la vita di noi tutti. Richiamiamo l’attenzione del Sindaco sul fatto che i commercianti del mercato coperto non ne temono la chiusura per una decisione del Comune, ma per il venir meno delle condizioni di sopravvivenza delle loro attività (i negozi sono passati da 36 a 14 negli ultimi 25 anni). Se non si fa qualcosa per invertire questa tendenza, il mercato dovrà chiudere per mancanza di lavoro e se il cantiere si bloccherà come adesso, e come è avvenuto a Cremona per un progetto analogo (inizio degli scavi nel 2002, inaugurazione del parcheggio nel 2011), i danni economici saranno insostenibili per gli ultimi esercenti rimasti.
Al Presidente dell’Ente Farnese rispondiamo che
· il parcheggio della Cavallerizza non può essere preso a modello perché in quell’area, diversamente dalle Piazze Cittadella e Casali, non c’erano abitazioni, negozi e strade, dunque non si è verificato nessun disagio per i cittadini nel corso dei lavori; inoltre il rischio di ritrovamenti archeologici era ridotto nell’area della Cavallerizza, che è marginale rispetto alla città di prima fondazione, mentre invece è elevatissimo in Piazza Cittadella che è situata in un punto da sempre all’interno della città romana, medievale e rinascimentale;
· non è vero che l’intervento della Cavallerizza non ha determinato grosse modificazioni dell’ambiente, perché i grandi alberi d’alto fusto esistenti sono stati abbattuti e non è possibile reimpiantarli sul solaio di cemento armato del parcheggio interrato;
· è vero che piazza Cittadella è “poco utilizzata e piuttosto isolata” e che “la stazione dei pullman è un’offesa alla dignità di una piazza di carattere monumentale”, ma la soluzione adottata, cioè di trasformarla in un parcheggio sotterraneo, rivestito in superficie ancora non si sa come né per quali usi, sarà l’intervento capace di restituire valore urbano e attrattività alla piazza? O non lo sarebbe piuttosto il recupero e il riuso per funzioni di interesse generale dei beni statali (le caserme e l’ex chiesa del Carmine), integrati da parcheggi più defilati e non invasivi dal punto di vista archeologico, paesaggistico e della vita dei cittadini? Noi crediamo di sì.
Siamo un Comitato di cittadini rappresentativo di varie componenti sociali, accomunati dal totale disaccordo con l’ubicazione del parcheggio, con i costi e i disagi che ne deriveranno per lungo tempo e con il modo non condiviso in cui questo progetto è nato e sta procedendo. Le nostre obiezioni sono anche di natura ambientale, ma non solo, e perciò non ci riconosciamo nella definizione di “fronte ambientalista” attribuitaci nell’articolo. Non entriamo qui nel merito delle specifiche osservazioni e delle proposte alternative al progetto espresse da cittadini e associazioni nei mesi scorsi, dopo che la stampa ha dato notizia dell’inizio dei lavori. Sono state rese note durante un’assemblea pubblica il 23 marzo scorso nell’auditorium S.Ilario e da vari articoli di giornale. Informiamo i cittadini interessati che se ne tratterà prossimamente, in modo approfondito, con la partecipazione del Sindaco o dell’Assessore delegato, in un pubblico dibattito, per il quale stiamo raccogliendo le firme presso alcuni negozi di Via e Piazza Cittadella e di Piazza Casali (tabaccheria, fiorista, parrucchiere, mercato coperto), a norma del vigente regolamento comunale sull’iniziativa popolare. Chi condivide le nostre convinzioni può firmare la richiesta di dibattito pubblico, purché residente e iscritto nelle liste elettorali di Piacenza. Nel corso del dibattito ribadiremo le nostre ragioni, aggiornandole e arricchendole di ulteriori argomenti e riproporremo all’Amministrazione Comunale di adottare, per il parcheggio, soluzioni alternative meno impattanti, meno costose e non soggette a così gravi rischi archeologici e chiederemo che, in ogni caso, i lavori non procedano prima di aver completato le indagini archeologiche in superficie e in profondità con metodi in grado di accertare la presenza di manufatti di particolare rilevanza storico-culturale. Cogliamo l’occasione per invitare il Sindaco presso il mercato coperto per parlare di persona e visitare insieme il cantiere in via Berté, magari con la presenza di un archeologo che spieghi anche a noi cittadini che cosa è stato trovato e quali provvedimenti s’intendano adottare e quando.
IL COMITATO DELLE DUE PIAZZE: CITTADELLA E CASALI