Proprio nel giorno in cui a Piacenza si è registrato il sesto omicidio dall' inizio dell' anno ed il quinto maturato all' interno di un nucleo familiare, si parla di violenza domestica nel corso della prima giornata del Festival del Diritto. L'incontro svoltosi alle 17,30 in Sant'Ilario, è stato organizzato dal Coordinamento Donne Spi-Cgil in collaborazione con il Comitato 25 novembre.
Spesso si chiamano impropriamente omicidi passionali ma la passione non c’entra niente, così come non c’entra niente la gelosia. “L’ uomo che uccide lo fa per potere, non per gelosia”, a dirlo è l’ avvocato e scrittrice Simonetta Agnello Hornby che assieme alla professoressa Marina Calloni, docente di Filosofia politica e sociale presso l’ università di Milano Bicocca ha animato l’ incontro moderato da Donatella Scardi, presidente di Telefono Rosa Piacenza.
Proprio la Scardi, prima di dare la parola alle ospiti, ha fatto osservare un minuto di silenzio in memoria di tutte le donne vittime di violenza e si è poi soffermata sui numeri piacentini dei soprusi sulle donne: 203 quelle accolte dal centro antiviolenza di cui 163 hanno subìto maltrattamenti. Tra queste 63 sono straniere e 5 minorenni.
Numeri che devono far riflettere così come deve far pensare il fatto che spessissimo gli stalker che vengono denunciati possano ripresentarsi sotto casa della loro vittima.
Su questo, secondo Donatella Scardi, occorrono tutele immediate da parte dello Stato perchè la donna che denuncia, espone se stessa a maggiori rischi.
Secondo l’ avvocato Hornby, è triste il fatto che non ci sia più speranza, che non si cerchi di aiutarci l’ un l’altro. “Forse crediamo di non poter fare più nulla – ha proseguito Hornby – ma in realtà l’ italiano in certe regioni come l’Emilia ha fatto tante belle cose, tanti bei progetti che però conosciamo poco. Il male lo conosciamo ma il bene non si sa mai”.
Palermitana di nascita, Simonetta Agnello Hornby dal 1972 vive a Londra e nel quartiere di Brixton ha fondato nel 1979 uno studio legale in cui si occupa delle violenze all’ interno del nucleo familiare.
Per la professoressa Calloni la famiglia, spesso, non è il luogo in cui c’è l’ amore e la solidarietà, non è una scuola di giustizia ma il luogo in cui si annidano gli elementi di disprezzo e violenza. Il problema è far uscire quello che non è una questione privata ma qualcosa che investe tutta la società.