Il cambio di appalto (operativo dal 13 ottobre) tra le cooperative che gestiscono il personale nel magazzino Ikea di Le Mose ha portato alla ridefinizione dei rapporti di lavoro con i dipendenti. E così oggi, il sindacato Si Cobas, che conta più tessere all’interno dell’azienda del polo logistico, si è riunito in assemblea per stilare una serie di garanzie da presentare a San Martino e Sidgest,che si sono aggiudicate la gara. Tra le tante, è stato accolta la più importante, cioè il pieno riassorbimento di tutti i facchini nelle nuove cooperative. Ma ora si apre la partita su tutte le altre richieste dei Cobas, come ha spiegato il delegato Edoardo Petrantoni: “Ora vogliamo che sia rispettata la professionalità, cioè l’anzianità e nei casi in cui non era riconosciuta che lo sia (per operai che lavorano in Ika anche da 10 anni, ndr). Poi la questione dell’applicazione del contratto nazionale, con il salario di 168 ore contrattuali e gli istituti di tredicesima e quattordicesima secondo contratto e non stabiliti dalle modalità delle varie cooperative. E l’aspetto che riguarda la sfera della dignità del lavoratore: cioè malattie e infortuni”. Poi, da ultima, un’istanza che è stata definita di buon senso. Cioè che l’agevolazione mensa, che ai dipendenti Ikea costa 1 euro e 50 a pasto, “venga estesa ai soci lavoratori, che ora ne pagano 7. Oppure inserire nelle loro buste paga una indennità, così che possano decidere come utilizzarla”.