Sabato 28 e Domenica 29 a Bobbio è previsto l’ingresso gratuito al museo della città – Ex Refettorio monastico dell'Abbazia di San Colombano
Oltre a poter visitare l'ex refettorio del monastero ove per un millennio consumavano i pasti i monaci dell'Abbazia di San Colombano ed ammirare lo splendido affresco della Crocifissione, potrete visitare anche una seconda sala luogo delle cucine e lavamani ed i sotterranei dove un tempo erano collocati i magazzini con le vettovaglie e cantine del monastero.
Oggi riaperti al pubblico sono corredati anche di tabelle didattiche sulla storia dell'Abbazia e di San Colombano e delle fondazioni monastiche bobbiensi in Italia e dello Scriptorium e Biblioteca
dell'Abbazia di San Colombano, che rese Bobbio famosa in tuttà Europa come centro culturale ed artistico per i suoi codici miniati di tutto il sapere umano che copiati da questo luogo venivano diffusi in tutti i monasteri europei.
Nella sala delle cucine e lavamani, le tabelle didattiche raccontano la storia della Città di Bobbio della Contea e Provincia fino in tempi più recenti.
Nei sotterranei le tabelle didattiche sulla storia del monachesimo, specie la storia del monachesimo celtico-irlandese.
Sempre per le Giornate Europee del Patrimonio sabato 28 settembre 2013 a Bobbio, sarà possibile visitare in modo libero e gratuito il castello. Domenica 29 settembre 2013, come da disposizioni ministeriali, l'ingresso al castello sarà a pagamento.
Per tutto l'anno il Castello Malaspina-Dal Verme di Bobbio è aperto alle visite turistiche nel circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza.
Vi è la possibilità, oltre che varcare le mura e visitare il cortile, l'atrio ed il giardino, di entrare nel mastio e con l'ausilio di un'abile guida esperta visitare le sale e le camere interne.
Conoscerete la storia del castello e delle due casate storiche, quella dei Malaspina e dei Dal Verme, che tennero la Contea di Bobbio ed il Castello fino alla soppressione dei feudi in epoca napoleonica.
STORIA:
Il borgo di Bobbio cominciò ad essere fortificato, con la costruzione di mura, nel XII secolo, ed un documento del 1219 nomina una "braida de castello".
La costruzione del fortilizio, come lo vediamo oggi, si deve al marchese Corradino Malaspina signore di Carana e di Bobbio. Egli nei primi anni del 1300 prese il possesso dell'antica Contea vescovile ed eliminò il Comune ed i suoi statuti, elevo il castello sopra i resti del monastero colombaniano, ed inoltre rafforzò le fortificazioni e le mura cittadine già elevate attorno al XII secolo.
Venne edificato di fianco alla Basilica di San Pietro, che era stata costruita prima dell'arrivo di San Colombano da un ignoto missionario che evangelizzò il primitivo borgo romano, la chiesetta portava la dedicazione a San Pietro, e Colombano nel 614 la trovò quasi in rovina, dopo averla restaurata la scelse come chiesa cenobiale intorno alla quale crebbe il primitivo monastero.
Nel turbolento periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini il castello fu presidio dei Guelfi, vi si rifugiavano i nobili in fuga dagli assalti portati dal Comune di Piacenza (Ghibellino) ai castelli della val Trebbia.
Nel 1342 diviene possesso dei Visconti di Milano, nel 1413 venne conquistato dagli Anguissola di Travo per un solo anno, ritornò ai Visconti che nel 1436 assegnarono il castello con il titolo di conte ai Dal Verme che ne mantennero il possesso con alterne vicende spesso burrascose, come nel 1485 con l'assassinio di Pietro Dal Verme, avvelenato dalla moglie Clara Sforza Visconti nel giorno del matrimonio. Infatti Pietro dopo la promessa di matrimonio cambiò idea e sposò Cecilia del Majno, che stranamente morì quasi subito, allora decise di risposarsi nuovamente con Clara, già prima rifiutata, che si vendicò. Il castello venne incamerato dal Visconti che cacciò il fratello di Pietro con i suoi figli e lo diede a Galeazzo Sanseverino, sposo di Bianca Sforza, neo signora di Bobbio e Voghera e figlia di Ludovico il Moro; pare che gli sposi ospitassero persino Leonardo da Vinci, che dal castello e dalla vetta del Penice trasse spunto dalla Val Trebbia e dal Ponte Gobbo per le immagini degli sfondi della celebre Gioconda. Il Galeazzo Sanseverino divenuto Marchese di Bobbio nel 1516, perse dopo pochi anni il feudo che ritornò ai Dal Verme e le vicende continuano fino alla sopressione del feudalesimo ed al passaggio della contea sotto i Savoia, nel 1743. Bobbio ed il suo territorio divenne Provincia del Regno di Sardegna fino all'unità d'Italia.
La struttura, sempre di proprietà dei Dal Verme, ma ormai trascurata tanto che cominciava ad andare in rovina, fu venduta nel 1814 a Paolo dalla Cella e dai suoi eredi ceduta allo stato nel 1956.