“Chiederò al ministro Alfano nuove risorse per la sciurezza”. Lo ha detto il sindaco Paolo Dosi durante la discussione in Consiglio comunale del dibattito sulla sicurezza. Dal centrodestra sono arrivati inviti ad intervenire per affrontare situazioni di “chiara emergenza” perché – hanno detto molti esponenti (Lega Nord, Pdl, Fratelli d’Italia e anche M5S) – “i piacentini hanno paura”. In molti hanno puntato il dito contro la Polizia Municipale e contro le autorità preposte all’ordine pubblico (LEGGI IL DIBATTITO SOTTO). Per il sindaco parlare di sicurezza non può prescindere dalla consapevolezza di avere “a disposizione risorse limitate, in alcuni casi insufficienti”. “Già l’anno scorso lo avevamo chiesto al ministro Cancellieri. Ci inviarono tre nuovi agenti, ma altrettanti poi furono destinati altrove”.
“A breve partirà una ricerca diagnostica finanziata dalla Regione sulle infiltrazioni criminali nella nostra realtà. E’ anche giusto ricordare cos’era il comparto sud della città qualche anno fa, com’era via Colombo anche prima di Kapra Squadre o Spazio 4, prima del recupero di piazzale Roma e di via Scalabrini. Sono iniziative che sono andate nella direzione del recupero della convivenza civile. Abbiamo poteri limitati: non possiamo intervenire sulle licenze commerciali, non è di nostra competenza”. Dosi ha poi ricordato le funzioni della Polizia municipale. “Non possiamo dimenticare che abbiamo 113 agenti, di cui 78 che agiscono sul territorio in tre turni e di cui 31 impiegati per servizi essenziali prevalentemente interni. Con queste forze siamo chiamati a rispondere alle tantissime sollecitazioni (infrazioni, incidenti stradali). Le priorità che ci siamo dati sono la prossimità, la visibilità. Ma le risorse umane sono insufficienti. Interagire con le altre forze significa fare anche i conti con carenze d’organico. Potremo incentivare i rapporti di collaborazione, anche le pattuglie miste, se vogliamo. Ma le risorse umane sono poche. Non è certo con le telecamere che risolveremo i problemi, ma faranno da deterrente. Il regolamento di convivenza civile non è retorica, è molto praticata e basta osservare nelle scuole. Non avrò comunque difficoltà a chiedere nuove risorse al ministro Alfano”.
IL DIBATTITO
“Troppo spesso abbiamo ascoltato, anche dalle istituzioni, rassicurazioni fasulle sul fatto che a Piacenza si viva bene. Invece ci sono elementi macroscopici di allarme, c’è troppa omertà e non è arrivata alcuna risposta repressiva. Il Comune ha il dovere di fare qualcosa: vorrei sapere qual è il mandato politico dell’uso della Polizia Municipale”. Con queste parole il consigliere della Lega Nord Massimo Polledri ha introdotto il dibattito sulla sicurezza in Consiglio comunale, discussione richiesta da 11 consiglieri all’indomani dell’efferato omicidio avvenuto alla Lupa.
“E’ evidente che per la comunità piacentina il livello di tolleranza è minima: da altre parti brindano se ci sono 10 scippi, da noi sono troppi. La verità è che sono aumentati reati predatori e anche le aggressioni. La zona di via Roma è rimasta sfregiata dall’omicidio. Bisogna mettere in campo comportamenti repressivi. Non ho visto una reazione energica dopo questo fatto di sangue, nemmeno minimamente visibile. Ai delinquenti deve arrivare un messaggio duro. Non ho visto un aumento dei controlli in zona, non ho visto la zona battuta palmo a palmo. Avete messo nel cassetto il progetto delle pattuglie miste che invece rappresentano una forma di prevenzione. Dobbiamo fare finta di nulla e aspettare di avere i numeri di Palermo? Nessuna reazione nemmeno dalla Provincia. Bene prendere quei “cattivoni” che raccolgono i funghi senza avere la tessera o multare i ciclisti, però magari ci sono altre priorità. Il Comune ha il dovere di fare qualcosa”.
Sull’argomento sono arrivate anche le riflessioni di Andrea Paparo (Pdl): “Che la nostra città sia oggetto di infiltrazioni di diverse mafie, mi sembra ormai un fatto conclamato. Vorrei capire cosa dobbiamo aspettarci, che la nostra città diventi un far west? Piacenza non può permettersi certe cose, come le decine di persone che fanno accattonaggio ogni giorno di mercato o quella miriade di parcheggiatori abusivi. Io dico chiaramente che mi sono stufato, le persone iniziano ad avere paura. Forse è il caso di accettare qualche buca in strada in più, ma investire più nel presidio del territorio”.
“Piacenza non è più la città di una volta” ha riconosciuto il Movimento 5 Stelle con Mirta Quagliaroli citando casi di scippi, truffe etc. “Se non si porrà rimedio alla crisi economica, sarà sempre peggio”. "Serve un coordinamento stabile tra le varie forze dell'ordine, urgono controlli congiunti interforze. Non aiuta il fatto che sul territorio si opera senza la squadra Narcotici della questura. Chiediamo l'uso del fotosegnalatore".
Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) ha accusato l'amministrazione di aver dimenticato il Regolamento di polizia urbana e di convivenza civile "da poco approvato. "So benissimo che l'ordine pubblico compete non certo al Consiglio comunale, ma fare prevenzione sì".
Per Marco Tassi (Pdl) “eravamo abituati a un concetto di microcriminalità, ma ora siamo costretti a fare i conti con la criminalità vera e propria. Occorre presidiare maggiormente ogni angolo del territorio”. Guglielmo Zucconi: “L’Italia è il paese con il più alto numero di addetti alla sicurezza, non si può far carico alla polizia municipale del lavoro di altri”. Secondo Giulia Piroli (Pd) “non è militarizzando che si risolve la situazione, ma agendo sui temi sociali (tema su cui si era espresso anche Giovanni Botti)”. Roberto Colla (Moderati): “Credo che Piacenza sia ancora un’isola felice, ma bisogna alzare la guardia. Chiedo espressamente che il regolamento sia preso in considerazione in maniera effettiva”.