Gli strani scherzi del calcio: il Piacenza domina ma alla fine pareggia 2-2

Piacenza-Legnago 2-2
Piacenza: Ferrari, Cavicchia, Rossi, Orlandini (14' st Pani), Tognassi, Martinez, Fumasoli (1' st Arena), Cortesi, De Vecchis, Volpe, Martino (1' st Alessandroni). (A disposizione: Bertozzi, Milani, Meregalli, Galli, Colombo, Bovi). All.: Viali.
Legnago: Budicin, Falchetto, Maiese, Zerbato, Andriani, Tobanelli, Baschirotto, Nicolis (8' st Cavallini), Lella, Viviani (25' st Valente), Filippini. (A disposizone: Pancera, Borin, Manganotti, Trevisani, Farinazzo, Gramacci, Biordjevic). All.: Di Loreto.
Arbitro: Fourneau (Dusi, Pretalli).
Marcatori: 4' pt Fumasoli, 9' pt Filippini, 22' st De Vecchis, 34' st Lella.

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Finisce con gli ultras della curva Nord che mostrano ai giocatori il simbolo del Piacenza tatuato sulle braccia. Sono delusi per il 2-2 col Legnago, e poco importa che i biancorossi avrebbero strameritato di vincere. "Questo è il simbolo del Piacenza: pretende impegno sempre, ogni domenica, ogni partita". Gli ultras parlano col mister, William Viali, con Francesco Volpe e Marco Arena e coi fratelli Gatti. Domenica prossima c'è il derby col Pro Piacenza e i tifosi chiedono una sola cosa: la vittoria. Gli ultras contestano il risultato, un 2-2 stranissimo, col Legnago che con un tiro e mezzo fa due gol. Episodi, oppure semplicemente sfiga. Non importa neppure questo, perché il Piacenza, in vantaggio due volte e assoluto dominatore della gara, alla fine porta a casa un solo punto.
Neanche il tempo di accorgersi che il nome di Marrazzo non compare nelle distinte – il bomber è fuori a causa di una botta rimediata giovedì in allenamento – che il Piacenza passa in vantaggio. E' il 4' quando Martino punta l'uomo e mette in mezzo dalla destra, la difesa del Legnago respinge male e Fumasoli la butta dentro. Un tifoso si volta e sorride: "Troppo facile…". Gufata clamorosa, perché al 9' Orlandini perde palla a centrocampo e Filippini si presenta solo davanti a Ferrari: destro angolato, gol, 1-1. Il tifoso ottimista viene preso a male parole del vicino di posto. A questo punto si presenta il copione di cui Viali aveva parlato alla vigilia della gara: il Legnago, forte del pareggio, si chiude e aspetta il Piacenza, che invece di allargare il gioco cerca a tutti i costi la soluzione centrale andando a sbattere sulla difesa avversaria. Al 29' Cortesi decide di andare da solo: prende palla al limite, dribbla chiunque e calcia di sinistro. Budicin blocca senza problemi. Ora il Piacenza s'affida al lancio lungo, ma non c'è precisione nei passaggi e i centrali del Legnago, gente esperta che ne ha viste tante, hanno vita facile sugli attaccanti biancorossi. Alla fine del primo tempo Martino – uno dei migliori – viene spinto in area e chiede il rigore, ma il gesto dell'arbitro è piuttosto esplicito: "Giocare!". Intervallo.
Viali cambia subito: fuori Martino e Fumasoli, dentro Alessandroni e Arena. E proprio Alessadroni, al 4', alza la testa, prende la mira e lascia partire un destro niente male che Budicin devia in angolo. I tifosi biancorossi si fanno sentire, Viali continua a sbracciarsi in panchina, ma il Legnago resiste nonostante il dominio biancorosso. Al 10' Tognassi vede il portiere fuori dai pali e tenta la pazzia: pallonetto da centrocampo. Alto di poco. Al 14' arriva il momento di Pani, che prende il posto di Orlandini. E al 20' è proprio Pani a mettere giù il pallone per una punizione: cross in mezzo, testa di Arena e Budicin ci mette la mano. Ma è questione di un paio di minuti, perché al 22' De Vecchis mette la punta del piede su un cross dalla destra e riporta in vantaggio il Piacenza. Nell'occasione il centravanti più figo della serie D s'infortuna, ma è solo una botta e poco dopo rientra in campo. Sembra fatta, ma al 34' il gol di Lella sugli sviluppi di una punizione riporta tutti in parità. Il Piacenza ci prova fino all'ultimo, ma il pallone non entra più. Episodi, oppure semplicemente sfiga. Ci si vede domenica prossima per il derby.