“La pioggia che negli ultimi giorni si è abbattuta sulla Liguria ha costretto il gestore dell' invaso del Brugneto a riaprire le paratie.Nel solo week end, nel genovese sono scesi 100 millilitri d'acqua.”
Lo denuncia il consigliere regionale leghista Giampaolo Maloberti che torna a puntare l'attenzione sul protocollo d' intesa siglato tra regione Emilia e regione Liguria in merito all'erogazione di acqua dall' invaso del Brugneto oltre che sul disciplinare firmato nel 1987 tra il comune di Genova e la provincia di Piacenza
“Essere stati costretti ad aprire repentinamente le paratoie dimostra che c'era molta, troppa, acqua stoccata. Mi sorge un dubbio. Non si sarebbe potuto o meglio dovuto invece rilasciarla durante il periodo estivo dando risposte al nostro sistema agricolo che chiedeva acqua per permettere di irrigare le coltivazioni ?. Il turismo non ne avrebbe tratto un' indubbio vantaggio?” Trent'anni fa – spiega Maloberti – il limite di acqua erogabile era di oltre 5 milioni di metri cubi. Ora un accordo tra Emilia e Liguria lo limita a 4 milioni. L'ambientalismo talebano e l' ottusità politica delle due regioni coinvolte stanno penalizzando la nostra agricoltura e il nostro turismo settori portanti della nostra economia e vitali per la nostra vallata.
Per questo Maloberti chiede di "azzerare l'accordo e di coinvolgere la provincia affidandole un ruolo attivo all' interno della cabina di regia. Tutto finalizzato alla stesura di una nuova intesa". Una richiesta che l'esponente leghista ha presentato al presidente Trespidi tramite un ordine del giorno votato nel consiglio provinciale del 10 settembre. Ciò che si è verificato domenica ovvero l' apertura delle paratoie, dimostra inoltre la validità della proposta formulata all ' interno di un' emendamento anch'esso approvato. Emendamento in cui si chiede che all' interno del nuovo disciplinare venga stabilito non più il quantitativo di acqua da rilasciare dall ' invaso del Brugneto ma bensì il valore soglia minimo di acqua trattenuta nella diga