Quattro ore ad attendere che si parlasse del futuro dell’impianto a biogas a Borgotrebbia. Quattro ore di attesa per poi vedere mestamente deluse le proprie aspettative. Dopo un pomeriggio di discussioni sul nulla, o lì intorno, anche quelli del comitato hanno quindi deciso di levare le ancore. Non è assolutamente la prima volta che il Consiglio comunale – questo Consiglio comunale – stenta a decollare perdendosi in mille chiacchiere fumose dalla dubbia rilevanza, in liti personalistiche che non servono nemmeno ai verbali. Di concetti legati alla concretezza, al “fare qualcosa”, purtroppo non c’è stata traccia.
E così il giorno successivo a una seduta stiracchiata in cui si è discusso ancora in modo stantìo di come declinare il concetto di partecipazione alle decisioni pubbliche, anche da qualcuno dei protagonisti della principale assemblea cittadina arriva una pesante autocritica che suona come invito collettivo a un esame di coscienza. A metterla in atto Paolo Garetti, consigliere della lista Sveglia, che pur abbastanza fresco di esperienza politica, non si esime dall’inquadrare la questione in questi termini: “Ormai il Consiglio comunale ha un peso politico bassissimo, sta perdendo di credibilità e si avvita su se stesso perdendosi in autoreferenzialità. Del resto, lo abbiamo visto con la vicenda della Fondazione quando, a fronte di un invito formulato da diversi consiglieri, c’è voluta quasi una critica feroce per far presenziare il presidente. Troppo spesso si rimane su livelli metafisici senza parlare di problemi reali, la viabilità, le scuole, gli asili, gli aiuti all’economia locale. Troppo spesso ci si innamora della propria voce, si guarda solo al proprio orticello e ne scaturiscono così sedute sempre più fumose vicine al nulla. Il fatto è che poi la gente se ne accorge e così facendo lo spessore del Consiglio si assottiglia sempre di più”.
Garetti non si sottrae all’autocritica: “Per carità, mi metto in prima fila, evidentemente certi messaggi che ho lanciato anche in passato non sono stati raccolti”. Chiaro ed esplicito il riferimento alla “staticità” di questa amministrazione comunale: “Nell’ultima riunione prima della pausa estiva avevo presentato un report sulle delibere di giunta. Da esso si evinceva come nel 90% dei casi si trattasse di collaborazioni per feste, eventi etc. Ma di manovre vere e proprie per fare qualcosa di concreto non c’è traccia. Ieri la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Si è parlato di partecipazione, presentata da un’amministrazione che non riesce ad essere partecipativa nemmeno al suo interno. Si deve promuovere la partecipazione facendo proposte concrete per la città. Punto”.
MALCONTENTO ANCHE NEL PD. GIUNTA ATTESA DALLA VERIFICA CON LA MAGGIORANZA
Concetti che risuoneranno nelle orecchie della stessa giunta che domani alle 18 incontrerà la maggioranza per illustrare quanto è emerso nel corso della due giorni di ritiro. Il clima che precede l’incontro non è però dei più incoraggianti dal momento che il livello di insoddisfazione nella coalizione che sostiene l’esecutivo, in particolare in casa Pd, ha raggiunto (se non superato) il livello di guardia. Proprio oggi (martedì 17 settembre) alle 18 nella sede dei democratici si terrà un’anteprima tutta interna al principale partito della coalizione. Una sorta di verifica. I consiglieri Pd, cui non sfugge questa lentezza amministrativa della giunta Dosi, attendono al varco gli assessori. Tempo fa avevano chiesto rassicurazioni su una serie di progetti concreti su cui puntare. Ora spetta agli assessori la parola. La sensazione è però che stavolta i consiglieri non siano più in vena di sconti.