«Verdi, prima che compositore, era il più grande agricoltore di Piacenza»

E' ormai alle porte la grande manifestazione "Piacenza è un mare di sapori", kermesse promossa dalla Regione Emilia-Romagna per valorizzare le tipicità eccellenti dei vari territori legati al mare e nella quale Piacenza rientra a pieno titolo da due anni a questa parte come provincia che un tempo, nella cosiddetta “era Piacenziana”, era completamente sommersa e le sue colline erano dunque territori marittimi di cui ancora oggi si conservano tracce e caratteristiche evidenti. Una kermesse che quest'anno è legata a doppio filo con le celebrazioni per i duecento anni dalla scomparsa di Giuseppe Verdi, maestro ineguagliabile nel panorama musicale planetario ma anche e soprattutto, nella sua vita di tutti i giorni, imprenditore agricolo appassionato e illuminato. 

Radio Sound

Questa mattina la manifestazione – che si svolgerà sabato 21 e domenica 22 e sarà anticipata da una serata di cucina a cura dei ragazzi dell'Istituto alberghiero di Piacenza e di balletto con la scuola di danza Choros che si esibirà sulle musiche del maestro alla Corte Faggiola di Gariga (Podenzano) – è stata presentata ufficialmente alla stampa con tutti i protagonisti. 

E' stata l'occasione per intervistare il “padrone di casa” Roberto Belli, presidente della Faggiola al quale abbiamo chiesto prima di tutto cosa rappresenti un evento del genere per la Faggiola e per tutto il territorio.

«E' un evento importantissimo – ha subito chiarito Belli – e per il quale ringrazio la Regione che quest'anno ci ha dato la possibilità di caratterizzarlo con un logo dedicato di particolare impatto, "Piacenza è un Mare di sapori"; un logo che potrebbe essere utilizzato anche in futuro per rappresentare la verità delle eccellenze agroalimentari piacentine». 

Perché dedicare queste tre giornate a Verdi?

«Perché Verdi è stato un grande agricoltore – dice il presidente – E ci teniamo che sia ben chiaro che l'agricoltore l'ha fatto sul territorio piacentino. E intendiamo farlo con un programma davvero denso e completo grazie al quale vogliamo proporre momenti di educazione alimentare sia ai più giovani sia agli adulti, il tutto basandoci sui nostri prodotti d'eccellenza. Ma non solo: siamo riusciti ad avere qui alla Faggiola tutti i consorzi Dop e Igp della regione pertanto ci sarà la possibilità di degustare davvero ogni sorta di prodotto, dalla piadina romagnola, all'olio di Brisighella agli aceti balsamici e via dicendo, il tutto accompagnato dai vini piacentini». 

Un grande momento di promozione per Piacenza e il suo territorio che, passando dall'esibizione di sabato sera dell'orchestra e del coro del conservatorio Nicolini (che alla Faggiola sarà presente con 180 elementi per uno spettacolo che si preannuncia «indimenticabile», ha detto Belli), culminerà con quella che lo stesso presidente ha definito «la particolarità di questo evento» ovvero lo spettacolo teatrale “L'Altra Opera” di Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani a cura dell'associazione Terre Traverse che parlerà del Giuseppe Verdi agricoltore. 

«Agricoltore ma anche innovatore – ci ha tenuto a sottolineare il presidente Belli – e di conseguenza questo connubio Verdi-Faggiola è assolutamente azzeccato: proprio in questi giorni abbiamo avuto l'indicazione dal coordinamento delle celebrazioni verdiane di allestire qui alla Corte Faggiola un museo permanente dedicato a Verdi agricoltore». 

Un museo che potrebbe rappresentare un ottimo volano di interesse in vista dell'expo mondiale del 2015 che si terrà a Milano, a due passi da Piacenza…

«Esatto. Credo che questo museo rappresenti la novità più importante per Piacenza proprio in relazione all'Expo. Tranne noi piacentini, infatti, peraltro non tutti, nessuno nel mondo sa che il maestro Verdi è stato forse più agricoltore che compositore. Parliamo di un uomo che possedeva 1200 ettari di terreno, era il più grande agricoltore della provincia di Piacenza e se ne interessava direttamente, era un appassionato innovatore che si dedicata alla terra non tanto per lucro ma perché anche all'epoca c'era tantissima povertà, i giovani se ne andavano e lui ci teneva a dare da lavorare ai giovani. Un bell'insegnamento anche per il nostro tempo». 

Un approccio analogo a quello dell'imprenditore agricolo piacentino Vittorio Tadini.

«Assolutamente sì – ha affermato Belli – Tadini ha lasciato alla comunità piacentina questa struttura, Faggiola compresa, per farne ai suoi tempi una scuola d'agricoltura e oggi vogliamo che diventi la vetrina dei prodotti agroalimentari piacentini».