Qualità dell’aria in Regione, Piacenza fanalino di coda

Assenza di criticità per alcuni inquinanti come monossido di carbonio (CO) e biossido di zolfo (SO2), tendenza al graduale miglioramento per quanto riguarda il particolato fine (PM 10), stabili ma ancora elevati i valori dell'ozono in estate. Sono questi in sintesi i dati contenuti nel “Report annuale sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna” relativo ai dati 2012, presentato oggi a Bologna in occasione della Conferenza finale del progetto europeo Life+ Opera (Valutazione delle politiche di riduzione delle emissioni in atmosfera).

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Andando nel dettaglio, analizzando l'indice di qualità dell'aria – che tiene complessivamente conto degli inquinanti che in Emilia-Romagna presentano i problemi maggiori (PM10, ozono e biossido di azoto) – le giornate del 2012 che sono risultate con aria “buona” o “accettabile” variano dal 59% (Reggio Emilia, Piacenza) al 78% (Rimini). Nel mezzo, Parma (60%), Modena (61%), Ferrara (63%), Bologna (66%), Forlì-Cesena (73%) e Ravenna (76%). Rispetto al 2011 è in miglioramento la situazione in tutte le Province (soprattutto a Modena, Parma e Reggio Emilia), stabile Ravenna e in leggerissimo calo a Rimini (-3%).

I dati dei singoli inquinanti

Analizzando i dati dei singoli inquinanti nelle 42 stazioni di monitoraggio e partendo dalle polveri fini (PM10), in solo tre centraline a Parma, Reggio Emilia e Modena sono stati superati nel 2012 i limiti annuali per la protezione della salute umana (media di 40 microgrammi/m3).

Se invece si analizza il limite giornaliero del PM10 (media oraria giornaliera da non superare per più di 35 volte=50 microgrammi/m3), sono 29 le stazioni che l'hanno superato nel 2012. A Piacenza è successo per 2 stazioni su 4, a Parma 3 su 4, Reggio-Emilia 4 su 5, Modena 5 su 5, Bologna 5 su 7, Ferrara 3 su 5, Ravenna 2 su 4, Forlì-Cesena 3 su 5 e Rimini 2 su 4.

Migliore la situazione per le PM2,5: utilizzando il valore limite che entrerà in vigore nel 2015 (25 microgrammo/m3), i superamenti sono stati registrati sono in due stazioni (Modena e Ravenna).

Relativamente all'ozono (O3), complice la seconda estate più calda dal 2000, sono stati superati i limiti massimi giornalieri di concentrazione (media mobile su 8 ore di 120 microgrammi/m3) in 30 delle 34 stazioni di monitoraggio, con solo 4 di queste (a Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), nella norma.

Buona – e in costante e progressivo miglioramento – la situazione del biossido di azoto (NO2): nessun superamento del livello orario di protezione della salute umana (200 microgrammi/m3 da non superare più di 18 volte all'anno) e solo pochi casi di superamento della media annuale (40 microgrammi/m3) concentrati nelle aree urbane delle province centro-occidentali.

Tra gli altri aspetti positivi, sono tutti abbondantemente sotto i limiti di legge le concentrazioni di metalli pesanti (arsenico, cadmio, nickel e piombo), di benzene (C6H6), di monossido di carbonio (CO), di biossido di zolfo (SO2), degli IPA (Idrocarburi policiclici aromatici) e di benzo(a)pirene.

I risultati che emergono dal report sono frutto della combinazione tra politiche ambientali, modifica della composizione dei carburanti e delle tipologie di autoveicoli circolanti, cambiamenti della struttura e delle attività produttive regionali. È confermato che le condizioni meteorologiche determinano in larga misura gli andamenti del particolato fine: gli anni 2011 e 2012 hanno presentato una tendenza all’aumento dei giorni di superamento dei limiti normativi, mentre l’inverno 12-13 mostra una sensibile diminuzione dei superamenti rispetto a quello precedente grazie alla forte piovosità dei primi mesi del 2013.

La terza edizione del “Report regionale della qualità dell’aria”

Il “Report regionale della qualità dell’aria” riporta i dati 2012 e costituisce una sintesi delle molte informazioni prodotte dalla rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria, gestita da Arpa dietro mandato e finanziamento della Regione e delle Province, in applicazione di direttive europee e di leggi nazionali e regionali. Il report è articolato in descrizione dei fenomeni (Che cosa sta accadendo?) e in analisi dei fattori di pressione (Perché sta accadendo?), racconta le principali azioni di intervento decise da Regione e altre istituzioni (Che cosa stiamo facendo?) e una rendicontazione sintetica puntuale dei dati raccolti dalle stazioni di monitoraggio (una verifica dettagliata è disponibile sul sito Arpa).

Il Report è disponibile in versione integrale sul sito web di Arpa-Emilia-Romagna