«Un "lucciolaio" a cielo aperto». Si è aperta con questa definizione di Tommaso Foti (Fratelli d'Italia) la seduta del consiglio comunale di oggi con riferimento ad alcune zone periferiche della città e in particolare il primo tratto di strada per Cortemaggiore. «E' una vergogna – aggiunge – e dovrebbero accorgersene anche gli amministratori qui presenti». E rincara la dose ricordando che esiste un'ordinanza del Comune che vieta la prostituzione lungo le strade ma che, evidentemente, non è applicata. Rivolgendosi alla Giunta, aggiunge che non esistono alibi: gli strumenti per intervenire esistono visto che se li è dati la stessa Giunta con l'ordinanza in questione.
Tra un intervento e l'altro al presidente del Consiglio comunale Claudio Ferri è stata consegnata la rinuncia ufficiale da parte dei consiglieri grillini del gettone di presenza dei prossimi due consigli comunali per contribuire al pagamento delle spese sostenute dall'amministrazione relativamente al restauro dell'aula consigliare. «Tale assunzione – scrivono Mirta Quagliaroli, Andrea Gabbiani e Barbara Tarquini – non corrisponde ad assunzione di responsabilità ma solo ad un contributo liberamente devoluto al mantenimento della sala nelle migliori condizioni possibili».
E sempre in sede di comunicazioni iniziali, prende la parola il consigliere Massimo Polledri (Lega) puntando l'attenzione su Palazzo Uffici e sull'insostenibilità di tale operazione.
Paolo Garetti (Sveglia) ha parlato dell'annosa questione del Parco della Pace che nonostante gli interventi è ancora in condizioni di inservibilità. Secondo Garetti richiamare il senso civico di chi lo frequenta è una buona cosa ma non basta: «E' un problema strutturale che va affrontato dall'amministrazione».
«Parlare di integrazione scolastica è vivere nel mondo delle favole». Sono le parole del presidente della provincia Massimo Trespidi pronunciate l'altro giorno a commento critico nei confronti dell'intervento del ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza di recente in visita a Piacenza a parlare di multuculturalità nel sistema scolastico. Contro queste parole il consigliere Michele Bricchi (Pd) si è scagliato con notevole veemenza parlando di «profondo sdegno».
Sempre in sede di comunicazioni Mirta Quagliaroli (M5S) ha spostato l'attenzione su Piacenza Expo: «Volevo andare a visitare la mostra dell'elettronica e non sono riuscita a sapere il prezzo del biglietto. Mi è stato risposto che è una strategia di marketing: alluncinante».
Andrea Paparo (Pdl) ha preso la parola con tono pacato e premettendo di non essere l'avvocato difensore di Trespidi («che non ne ha certo bisgono») ma ha risposto al consigliere Bricchi leggendo le parole del presidente della Provincia in modo diverso: «E' un tema ampio che merita di essere dibatutto – ha detto – ma in modo sereno e tranquillo. Anche perché l'intervento del presidente, e io c'ero, non era certo in termini offensivi».
Dopo le comunicazioni e contestuali (lunghe) discussioni, si è passati all'ordine del giorno. Il primo punto riguardava il regolamento della partecipazione, presentato dall'assessore Luigi Rabuffi e ampiamente contestato (nel merito) dal consigliere Tommaso Foti e rispetto al quale sono poi stati proposti nove emendamenti che hanno a loro volta stimolato un nuovo lungo dibattito.