Le aziende vitivinicole non hanno più l'obbligo di comunicare l'utilizzo a scopo irriguo delle acque reflue (non rilevanti dal punto di vista ambientale e quindi uguali o inferiori a mille metri cubi). A stabilirlo è stata una recente determina della Regione Emilia-Romagna che, di fatto, accoglie le richieste presentate da anni dai produttori piacentini.
Con il nuovo provvedimento, rivolto principalmente alle realtà di piccole e medie dimensioni, le aziende dovranno produrre unicamente una auto-dichiarazione da trasmettere alle Province entro trenta giorni dall'avvio della produzione di acque reflue: ciò costituisce un consistente alleggerimento della burocrazia. Se infatti prima dell'approvazione della determina i produttori avevano l'onere di compilare complesse autorizzazioni, da oggi l'iter burocratico si accorcia notevolmente.
“Il risultato ottenuto – chiarisce l'assessore provinciale all'Agricoltura Manuel Ghilardelli – è il frutto di una costante e proficua collaborazione tra enti diversi: Provincia, organizzazioni professionali e Arpa. Va ricordato che le aziende vitivinicole da anni attendevano questo provvedimento e che la Provincia si era fatta carico della questione da tempo. Le realtà produttive di piccole e medie dimensioni, di cui il territorio regionale è ricco, hanno delle problematiche differenti rispetto a quelle più grandi e, costituendo la spina dorsale dell'economia locale, hanno il diritto di ottenere risposte concrete. Presto verranno promossi incontri in quelle aree del territorio dove maggiore è la concentrazione di imprese al fine di informare in modo chiaro sulle recenti novità. Un ringraziamento particolare va alla Regione Emilia-Romagna che ha accolto la proposta”.
Grande soddisfazione è stata espressa dalle organizzazioni professionali agricole. “E' una grande vittoria nella lotta alla burocrazia – afferma Giovanni Marchesi , responsabile del servizio tecnico di Confagricoltura Piacenza – un ringraziamento particolare va alla Provincia e ad Arpa che si sono battute per questa iniziativa. Con le nuove regole si riesce a rispettare la legge nella sostanza e non solo sulla carta: è importante tutelare l'ambiente non creando inquinamento inutile con lo spostamento dell'acqua”. “L'agricoltura piacentina deve essere considerata di primo piano – concorda il presidente della Cia Giovanni Malchiodi – e questo provvedimento va incontro alle esigenze delle piccole realtà che sostengono il comparto vitivinicolo locale”. “Coldiretti – aggiunge il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi – accoglie con soddisfazione la determina approvata dalla Regione nella quale si è riusciti, con la collaborazione della Provincia, a definire da un lato che le acque reflue delle cantine sono 'non rilevanti dal punto di vista ambientale' e dall'altro un iter semplificato per la presentazione delle comunicazioni. La definizione di parametri certi eviterà alle nostre cantine ulteriori costi dovuti allo smaltimento delle acque, in quanto la Regione ha stabilito che potranno essere utilizzate agronomicamente dopo averle stoccate in apposite vasche”. “Leggo positivamente – conclude Giuseppe Biasini, direttore di Arpa Piacenza – la determina della Regione che pone rimedio alla notevole frammentazione della rete fognaria e degli impianti di trattamenti presenti sul territorio provinciale e in un settore, quello vitivinicolo, che ci vede leader in termini di qualità e volume economico”.