Li hanno bloccati sulla navetta. ancora qualche minuto e avrebbero preso un volo per Tirana. Omicidio al Baraonda, caso risolto. Gli inquirenti della Squadra Mobile hanno fermato ieri sera alla Malpensa due fratelli albanesi. I due fermati sono un 30enne e un 28enne, M.U. e T.U., che non avevano legami con il territorio piacentino, ma erano in Italia per turismo (90 giorni). Anche se le indagini devono ancora mettere a fuoco chi materialmente abbia sparato, i due fratelli sono ritenuti i responsabili dell'efferato omicidio di Sadik Hajderi avvenuto l'altra sera alla Lupa. Una vera esecuzione fatta con una semiautomatica 765. L'accusa nei loro confronti è di omicidio volontario premeditato. I due, alla presenza degli avvocati d'ufficio, si sono per ora avvalsi della facoltà di non rispondere. Da quanto riferito dal questore Calogero Germanà in conferenza stampa, tenuta insieme al piemme Emilio Pisante e al dirigente della Mobile Filippo Sordi, la polizia è a caccia anche di uno o più complici. Ancora non chiaro il movente anche se si parla genericamente di "rapporti personali" legati alla gestione del crimine. Sembra dunque emergere un quadro di criminalità trasferista. Indagini ancora per capire chi sia stato l'autore materiale degli spari. La misura cautelare deve essere ancora vagliata dal gip. "Ci si è mossi subito con tutte le energie per poter fermare quanto prima l'autore materiale della sparatoria di domenica sera – ha detto il piemme Emilio Pisante – Messe in campo tutte le attività possibili per individuare un cittadino albanese sconosciuto alle forze dell'ordine. C'è stata anche la massima collaborazione da parte dell'Arma dei carabinieri per dare un volto all'assassino.
E intanto in seguito all’omicidio avvenuto al bar Baraonda e all’allarme lanciato da residenti e commercianti della zona si è riunito questa mattina in Prefettura il Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico. Comitato presieduto dal prefetto Antonino Puglisi che ha dichiarato: “Anche se abbiamo fermato i colpevoli faremo in modo che il livello di attenzione non si abbassi, anzi in base alle capacità e alle risorse disponibili aumenteremo il presidio sul territorio. Cercheremo di porre un freno alla criminalità e alla delinquenza. La parola d’ordine è prevenzione, ma quando un crimine viene commesso abbiamo comunque dato dimostrazione di riuscire ad individuare e punire i colpevoli”.