Soddisfazione in Confagricoltura per la soppressione immediata della rata di settembre dell’Imu sui terreni e sui fabbricati strumentali e la certezza dell’azzeramento anche del saldo, sebbene il secondo provvedimento sarà assunto tra qualche settimana. “Contro l’Imu su terreni e fabbricati rurali abbiamo condotto una battaglia capillare e dura sin dalla sua istituzione” – commenta Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza che ricorda la campagna di sensibilizzazione che aveva visto i vertici dell’Associazione incontrare personalmente quasi tutti i sindaci del territorio. “Anche a livello nazionale abbiamo sempre evidenziato come l’imposta avesse generato un extra gettito portando le imprese agricole, che comunque hanno rispettato la norma, al collasso. Siamo dunque soddisfatti”. Il gettito 2012 dell’Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali; l’Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali ed aziende agricole. Confagricoltura sottolinea che il Governo ha mantenuto l’impegno: il ministro Nunzia De Girolamo ne aveva fatto la priorità del suo incarico ed il premier Enrico Letta, con il vice premier Angelino Alfano, hanno condiviso quella impostazione, attribuendo al settore primario un ruolo strategico. Ora il Governo sarà impegnato ad una revisione complessiva della tassazione immobiliare nel quadro della Legge di Stabilità: dal confronto necessario il settore si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive per non ripercorrere quanto accaduto con l’Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l’Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli. “E’ stata cancellata una tassa ingiusta per ragioni evidenti: perché applicata su beni produttivi e in una misura insostenibile rispetto ai redditi di impresa del settore, come aveva tempestivamente denunciato Confagricoltura e come è stato riscontrato nei molti documenti prodotti in questi mesi. Da oggi monitoreremo con attenzione il varo della Service tax previsto per gennaio 2014 e relativamente alla quale – conclude Chiesa – nutriamo qualche timore nella misura in cui leggiamo alcune indiscrezioni sui criteri impositivi e sull’ampia discrezionalità lasciata ai comuni”.