Stanato in Romania e arrestato il “fuoriclasse” delle rapine in banca

Lo sono andati a stanare addirittura a Timishoara, in Romania, dove credeva di essere sfuggito alle grinfie dei carabinieri. C'è voluta un'indagine accurata e impegnativa da parte dei militari del Nucleo Investigativo di Piacenza (comandanti dal capitano Massimo Barbaglia), per incastrare un vero "fuoriclasse" delle rapine in banca: si tratta di Luca Foscale, 40 anni, originario di Biella, latitante dal 2007, ex guardia giurata in servizio in un supermercato di Torino città dove si era trasferito qualche anni fa. Su di lui pendevano condanne definitive per 20 anni. Nella sua "carriera" ha messo a segni una miriade di rapine, sette quelle accertate, un po' in tutto il Nord Italia. Nel marzo del 2007 colpì anche nella nostra città, in una filiale della Banca di Piacenza. Entrò nella banca a volto scoperto, vestito in modo distinto, con giacca e pantaloni. Allora era incensurato e credeva di potersi permettere un atteggiamento così spavaldo. Si avvicinò alla cassa chiedendo di effettuare un'operazione. Nel frattempo il complice entrava dalla bussola, lui sì travisato. A quel punto Foscale, forte del fatto che il socio gli facesse da palo, saltò il bancone e, minacciando i cinque dipendenti presenti con un taglierino, si fece consegnare i soldi. Un bottino di tutto rispetto: quasi 16mila euro. Poi la fuga. In quegli anni l'uomo mise a segno svariate rapine, anche a Firenze e Torino. Poi la fuga in Romania, seguendo la giovane e avvenente fidanzata. Dapprima tappa a Tulcea, vicino a Costanza. Lì i carabinieri, con in mano l'ordine d'arresto del tribunale di Piacenza, sono riusciti a rintracciarlo una prima volta grazie ai passi falsi di qualche complice in alcune scorribande, come una a Vercelli e una a Casalemonferrato. Intuito che gli erano alle calcagna, Foscale ha cercato riparo altrove fuggendo di nuovo, stavolta a Timishoara. I carabinieri non si sono dati per vinti e, grazie anche al monitoraggio della cerchia dei parenti e alle intercettazioni telefoniche, lo hanno scovato pure lì. A quel punto è entrata in gioco anche la polizia rumena che, una volta avuto in mano il mandato di arresto europeo, sono riusciti a catturarlo. Fondamentale la costanza nelle indagini dei nostri militari. Ora l'uomo si trova in galera in Romania, in attesa di processo e poi di probabile estradizione in Italia. Nel frattempo diversi tribunali lo hanno condannato in via definitiva e la somma di anni che deve scontare è per ora pari a 20.

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