Ha parlato a cuore aperto, senza nascondere la visibile commozione. Dopo sei anni di servizio il colonnello Paolo Rota Gelpi lascia il comando provinciale dell'Arma dei carabinieri. Ufficialmente il 2 settembre prenderà servizio al vicecomandante della Regione Lombardia a Milano (suo posto arriverà da Catanzaro il colonnello Filippo Fruttini). "Certo che mi mancherà Piacenza – dice – ho conosciuto tante persone valide, ma soprattutto ho conosciuto i piacentini che mi hanno accolto benissimo". Ha voluto parlare con i giornalisti per salutarli e salutare la città "al termine di un periodo così lungo e ricco di soddisfazioni". "Ringrazio tutti i colleghi dell'Arma dei carabinieri, ringrazio i cittadini per l'accoglienza il supporto che ci hanno dato in questi anni, le autorità politiche, i sindaci, tutti i comandanti con i quali abbiamo collaborato fattivamente in questi sei anni. E non posso dimenticare anche sua eccellenza il vescovo, le categorie economiche. Mi sono affezionato alla città, alle persone, i piacentini mi sono stati molto vicini. Posso dire che questo affetto e questa vicinanza non verranno meno nel futuro. La terra piacentina è una terra laboriosa ed è un patrimonio che deve essere conservato. Noi siamo qui per lavorare affinché la vita sociale ed economica prosegua sempre migliorando nei vari aspetti". Il comandante ha poi rivolto un ringraziamento sentito a tutta la magistratura, inquirente e giudicante, e alla famiglia, "a mia moglie Graziella e a mia figlia Lara". IL BILANCIO DELL'ATTIVITÀ E L'ANALISI SULLO SPACCIO DI DROGA "Il mio obiettivo in questi anni è stato lavorare per il cittadino e per dare risposte ad esso. Volevo stare vicino ai cittadini e combattere alcuni fenomeni, come lo spaccio di stupefacenti". È proprio sul contrasto agli stupefacenti che Rota Gelpi fa un'analisi cruda, ma reale in una città crocevia del traffico di droga. "Ne sono fermamente convinto: è da questa attività di contrasto alla droga che può scaturire una realtà meno problematica per le famiglie, per gli enti locali, gli enti sanitari, ma anche per i giovani, perché essi stessi abbiano un futuro migliore. Secondo me è un aspetto importante perché incrina fortemente le possibilità di sviluppo di una comunità. Grazie al contributo dei miei collaboratori questi obiettivi sono stati raggiunti, anche se c'è ancora molto da fare. Ci sono aspetti subdoli che incidono negativamente sui giovani, sulle istituzioni e sul sistema produttivo". "Anche sul fronte del contrasto ai furti, abbiamo fatto operazioni contro bande che arrivano dalle province limitrofe- ha proseguito – Abbiamo assicurato alla giustizia tanti delinquenti responsabili di furti, siamo al 90% di rapine scoperte. Continueremo a farlo. Continueremo a stare vicino ai cittadini".