Omicidio Casella, dopo il figlio reo-confesso indagata la figlia maggiore

Occultamento di cadavere è l’accusa di cui si trova a dover rispondere la sorella maggiore di Adriano Casella, 36 anni, l’operaio di Sariano in carcere dopo aver confessato l’omicidio di suo padre Francesco Casella, 78 anni, agricoltore in pensione.

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Secondo la ricostruzione degli inquirenti, basata sulle testimonianze raccolte dai carabinieri e il racconto che il presunto assassino ha fatto direttamente al pm Ornella Chicca, l’anziano è stato ucciso il 7 luglio con un colpo alla testa sparato da una pistola usata per gli animali da macello; ucciso dopo essere stato narcotizzato in modo da renderlo innocuo.

Il corpo sarebbe poi stato nascosto nella casa di Sariano per un paio di giorni e poi fatto sparire nei boschi tra Gropparello e Morfasso, a una ventina di chilometri dal luogo del delitto. Il 9 luglio è poi stata denunciata la scomparsa di Francesco Casella il cui cadavere è stato trovato per caso da un passante – insospettito dal forte odore provocato dalla putrefazione – solo dieci giorni più tardi.

Nel frattempo però gli investigatori avevano già iniziato a stringere il cerchio delle indagini attorno al figlio dello scomparso: la strana richiesta di un finanziamento in banca, non concesso perché motivato in modo anomalo, e la successiva vendita dei macchinari agricoli di Francesco Casella avevano portato carabinieri e Procura a capire che tutti questi soldi spesi rivelavano una necessità da chiarire e che poteva rappresentare il movente per un potenziale delitto. E’ poi emerso che l’operaio 36enne si era invaghito di una prostituta straniera che voleva togliere dal marciapiede e riscattare dai suoi aguzzini, ai quali dunque continuava a pagare notevoli somme di denaro

L’ipotesi della scomparsa volontaria o dell’incidente era già stata accantonata prima che venisse ritrovato il cadavere, gettato in una piccola scarpata coperta di vegetazione a lato della strada che porta a San Michele di Morfasso.

A trasportare lì il corpo di Francesco Casella sarebbero dunque stati i suoi due figli. I ruoli, allo stato attuale, sarebbero comunque ben distinti: Adriano Casella – che ha nominato come difensori di fiducia gli avvocati del Foro di Piacenza Stefano Piva e Mauro Pontini – sarebbe l’assassino di suo padre e ora è sotto accusa per omicidio aggravato dalla premeditazione e dal vincolo parentale; la sorella 40enne – difesa dall’avvocato Andrea Bazzani – invece è accusata “solo” di occultamento di cadavere: avrebbe aiutato il fratello a liberarsi del corpo del padre, forse senza nemmeno sapere che si trattava del padre.

Intanto per domani è stato fissato un nuovo accertamento tecnico: il pm Ornella Chicca ha incaricato lo specialista Angelo Groppi dell’Istituto di Medicina legale di Pavia di effettuare un esame autoptico al fine specifico di trovare eventuali tracce di farmaci o altre sostanze nel corpo della vittima e verificare quindi la circostanza che fosse stato addormentato prima del delitto. Circostanza importante ai fini di attribuire o meno la premeditazione.