Ultima seduta di Consiglio comunale prima della pausa estiva, ma le frizioni non mancano. In particolare animi piuttosto surriscaldati sulla vicenda della paventata chiusura per due anni dell’ospedale di Fiorenzuola. Da lì si è innescato poi un ulteriore aspro scontro tra maggioranza e opposizione che si è aperto quando il presidente del Consiglio Claudio Ferrari ha tolto la parola a Tommaso Foti, il quale in argomento di mercato ortofrutticolo aveva approfittato per ribattere a Stefano Borotti sulla vicenda ospedale di Fiorenzuola. Furibondo Foti che, all’indirizzo di Ferrari, ha tuonato: “Questa la paga”. Andrea Paparo (Pdl) e Massimo Polledri (Lega) hanno invitato lo stesso Ferrari a interpretare in maniera un po’ più elastica il regolamento “a beneficio di un maggior dialogo e a un clima più sereno”. Appello caduto nel vuoto visto che la minoranza di centrodestra ha abbandonato politicamente l’aula (la permanenza del Movimento 5 Stelle ha permesso l'approvazione del punto sulla delocalizzazione del mercato). L'atteggiamento è stato stigmatizzato da Christian Fiazza (Pd), il quale ha richiamato i capigruppo del centrodestra a riallacciare il dialogo quanto prima "per il bene della città".
AREE MILITARI, PERTITE E VISITA SOTTOSEGRETARIO
A tenere banco all’inizio è stato l’esito della visita del sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano. Con Andrea Gabbiani, il Movimento 5 Stelle ha ribadito la necessità dell’approvazione di una variante per la Pertite a parco pubblico, così come da tempo richiede il comitato trovando la strada sbarrata dal Comune. Tommaso Foti (FdI) si è rivolto al sindaco Dosi suggerendogli alcune strade da seguire circa le aree militari. “Mi aspettavo che si chiedessero al sottosegretario chiarimenti su quella doppia proposta che interessava le aree militari. E’ banale dire che è un successo ottenere 3 ettari della Partite quando è agli atti una proposta dove ne potrebbero essere disponibili 19 ettari. Urge un incontro con lo Stato maggiore della Difesa, competente tecnicamente, per capire quali sono i beni che si vogliono dismettere. Vanno verificati inoltre quei beni, che non sono pochi, che possono essere dismessi a titolo non oneroso. L’amministrazione può farsi parte diligente quando verrà approvato il decreto che prevede che dalla vendita di un bene, il 75% rimarrebbe al Comune”.
OSPEDALE FIORENZUOLA, SCONTRO BOROTTI (PD) – POLLEDRI (LEGA)
Sulla vicenda della paventata chiusura dell’ospedale di Fiorenzuola è intervenuto Stefano Borotti (Pd) che ha espresso solidarietà e stima al sindaco Giovanni Compiani per “la delicata situazione amministrativa che sta svolgendo, un esempio di come deve essere fatta attività politica”. “Compiani non nega la verità – ha aggiunto Borotti – quell’ospedale presenta rischi di collassi prematuri in caso di sisma. Un sindaco che dialoga con la gente, che ha fatto un accordo da 10 milioni per far avere un ospedale riqualificato. Chiedo al centrodestra, ma perché non dite alla gente che l’ospedale rischia di crollare. Perché avete seminato allarmismo e non dite che la Regione ci mette 12 milioni di euro? Ci viene il legittimo dubbio che stiate facendo un giochino politico, ma durerò poco. Non vi permetteremo di farlo, perché in ballo c’è la gente”. Un intervento accalorato che ha raccolto la risposta di Massimo Polledri (Lega Nord): “Allarmismo? Francamente sono molto allarmato. E’ vero, sono battaglie che dobbiamo combattere insieme. Chiudono chirurgia, ostetricia, maternità: mi sembra che allarmarsi sia il minimo. Forse lei quando Bologna ordina non si allarma”. Ha rincarato la dose Foti: “C’è un limite al ridicolo. Non si può dire che una struttura cade in testa alla gente se non ci sono delle perizie. Se c’è un pericolo immediato non si tiene una perizia chiusa in un cassetto quattro mesi, ma si ordina l’immediato sgombero. E’ clamoroso che Bianchi, direttore generale Ausl, si sia rammaricato della fuga di notizia”.
Nel suo intervento il sindaco Paolo Dosi ha salutato con soddisfazione l’avvio del tavolo provinciale Expo 2015. Sull’eventuale unificazione delle asp su cui sembra tendere una legge ad hoc, ha ricordato che le nostre due asp hanno finalità differenti e “dunque è nostra intenzione mantenere due strade separate”.
Via libera dal Consiglio alla delocalizzazione del mercato ortofrutticolo dall’attuale sito in via Colombo a quello in via Piemonte (all’interno dell’immobile di un privato) a partire dal gennaio 2014. La delibera adottata prevede l’adozione di un nuovo regolamento.