“No alla chiusura dell’ospedale, non faremo nessun passo indietro”. Sono stati categorici i manifestanti, supportati da numerosi politici del centrodestra locale, nella loro contrarietà alla chiusura dell’ospedale di Fiorenzuola, la parte antica risalente agli anni ’50, a causa del cambio di normativa antisismica che ha costretto l’Asl ai lavori di ristrutturazione annunciati nei giorni scorsi dal direttore Andrea Bianchi (12 milioni di euro investiti per un cantiere che durerà circa 2 anni e mezzo con 60-70 posti letto spostati tra Piacenza e Castelsangiovanni).
In prima fila i sindaci Jonathan Papamarenghi, Gabriele Girometta e Fabio Callori, rispettivamente di Lugagnano, Cortemaggiore e Caorso. Poi i consiglieri regionali di Pdl e Lega Nord, Andrea Pollastri e Stefano Cavalli e, infine, gli ex parlamentari Tommaso Foti (consigliere comunale di Fratelli d’Italia) e Massimo Polledri (consigliere comunale della Lega Nord), insieme al capogruppo del Pdl in Comune a Piacenza, Marco Tassi.
Gli esponenti del centrodestra piacentino, sono arrivati nella cittadina della Valdarda per supportare le proteste dei cittadini contro la chiusura – un centinaio coloro che si sono assiepati davanti alla nuova ala dell’ospedale – ma soprattutto contro il mancato confronto con la popolazione prima di prendere la decisione.
“Un pasticcio” per Foti, che ha sottolineato come “solo 2 dei 12 milioni di euro sono stati stanziati e c’è una gara europea da fare e può durare mesi”.
Duro anche Polledri, per il quale “è necessario tornare indietro. Facciamo finta di non aver sentito niente, perché prima le strade si condividono. Per esempio nella Conferenza dei servizi. Di tutto c’è certezza ma tra 2 anni e mezzo non c’è certezza che questo ospedale venga riaperto”.
“Le rassicurazioni non bastano, perché poi le decisioni le prende la Regione” ha detto Callori, “abbiamo paura che una volta smantellato l’ospedale i servizi vengano spostati altrove”.
In regione, poi, i consiglieri piacentini si sono già attivati per discutere della questione a Bologna e portare le istanze del territorio, come ha confermato Cavalli: “Come atto ho presentato una risoluzione per discuterne in aula e per cercare di far rimanere l’ospedale di Fiorenzuola in loco”.