Sabato 20 luglio la divina Piera degli Esposti – musa sul grande schermo di Pasolini, Zampa, Moretti, Wertmüller, Bellocchio, Tornatore e volto molto amato anche sul piccolo schermo per partecipazioni importanti come quella nel recente Tutti pazzi per amore – ci guida in un affascinante viaggio nei misteriosi mondi arcaici delle regine d'Oriente, prestando la sua voce avvolgente e inconfondibile a Fedra, Medea, Io, Clitennestra, Atossa… conturbanti protagoniste femminili della tragedia greca.
Veleia ha il privilegio di ospitare, in prima nazionale, il prezioso evento con una delle più grandi interpreti del nostro cinema e del nostro teatro.
Piera Degli Esposti, definita da Eduardo De Filippo «'o verbo nuovo», è universalmente riverita come la più grande attrice teatrale italiana vivente, un talento autentico, sensibile e plasmabile, un modo di stare in scena o di fronte all'obiettivo da duellante, una scoperta in ogni suo ruolo, un inseguimento verso uno status di "attrice totale" che poche riescono e riusciranno a ottenere. Cresciuta artisticamente e umanamente fra palco set cinematografico e piccolo schermo, ha esordito in teatro con Calenda e Gigi Proietti, per poi lavorare con i mostri sacri della ricerca teatrale come Carmelo Bene (in Assolo, La più forte e Adelchi), il Living Theatre (ne Lo zoo di vetro, Madre Coraggio, La musica dei ciechi, Prometeo e Stabat Mater, dove interpreta una madonna dei bassifondi). Dacia Maraini, sua grande amica, racconta la sua infanzia anticonformista e tragica nel romanzo Storia di Piera. Al cinema, dopo essere stata scoperta da Pier Paolo Pasolini (in Medea) e dai fratelli Taviani (Sotto il segno dello scorpione), è stata la musa di Marco Ferreri che, innamoratosi totalmente di questa grande artista, la impiega non tanto come attrice, ma come sceneggiatrice per due dei suoi migliori film: la trasposizione cinematografica del romanzo della Maraini Storia di Piera, che racconta la sua vita, e Il futuro è donna. Si è legata artisticamente a un altro grande nome femminile del cinema: la regista Lina Wertmüller, che la dirige in Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante di strada con Ugo Tognazzi, Il decimo clandestino e Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e di politica. È stata poi diretta da Nanni Moretti (Sogni d'oro), Cinzia Th. Torrini (Giocare d'azzardo), Aurelio Grimaldi (Nerolio), Marco Bellocchio (per L'ora di religione – Il sorriso di mia madre), Marcello Garofalo (Tre donne morali), Giuseppe Tornatore (La sconosciuta), Paolo Sorrentino (Il Divo), Roberta Torre (I baci mai dati), Maria Sole Tognazzi (L'uomo che ama). Nota e amatissima anche dal pubblico del piccolo schermo, grazie alle sue partecipazioni in film per la tv da Il conte di Montecristo a I promessi sposi con Alberto Sordi, fino al successo televisivo della serie musicale Tutti pazzi per amore, dove recita accanto ad Emilio Solfrizzi. Tra i molti riconoscimenti ricevuti si segnalano in particolare il Premio miglior attrice non protagonista per il film Il divo di Sorrentino e il premio miglior attrice non protagonista per il film L'ora di religione – Il sorriso di mia madre di Marco Bellocchio.
Manuel Giliberti inizia a lavorare in teatro negli anni ’80 in qualità di scenografo. Collabora con registi tra i quali Glauco Mauri, Maurizio Nichetti, Kristoff Zanussi, Enrico Maria Lamanna e lavora per importanti e prestigiose istituzioni pubbliche come il teatro stabile di Parma, l’ Istituto Nazionale del Dramma Antico, il Teatro Biondo di Palermo, il Teatro stabile del Friuli Venezia Giulia. Contemporaneamente inizia il suo impegno in cinema e pubblicità. Per la pubblicità lavora tra gli altri con Alessandro D’Alatri e Hugh Hudson. La campagna pubblicitaria per “Superga” diretta da D’Alatri vince l’oscar della pubblicità.
Per il cinema lavora stabilmente dal 1995. Tra i film si ricorda la collaborazione con Aurelio Grimaldi per “Nerolio – Sputerò su mio padre”, “Un nuovo giorno” e “Il macellaio”. Ha collaborato, tra gli altri, anche con Felice Farina (12 film per RAI-UNO per la serie “Nebbia in Val Padana”) con Diego Ronsisvalle (“Gli Astronomi” – Globo d’oro della stampa stranieri 2003), con Nello Correale (Sotto gli occhi di tutti”). Nel 2002 firma in qualità di regista il suo primo lungometraggio: “Giovanni Falcone – I giorni della speranza”, evento speciale al Festival di Taormina dello stesso anno. Ha appena finito di girare “Lettere dalla Sicilia”, un film in costume ambientato nell’Ottocento del quale ha firmato regia e scenografia.