Autentico rituale satanico o semplice bravata di qualche ragazzino? La scoperta della stella a cinque punte cerchiata, tradizionale simbolo della cultura satanista, davanti all’altare della chiesa di San Giuseppe Operaio a Piacenza ha choccato e inquietato la comunità piacentina. Il 1 aprile scorso, infatti, lo stesso simbolo, forse tracciato dalla stessa mano, era comparso davanti al portone di una chiesa di Caorso. Stesso disegno, stessi ceri rossi alle estremità e nel centro del pentagramma. Questa volta però lo sfregio e l'offesa sono stati maggiori perché gli autori si sono spinti fin dentro l’edificio sacro e lo hanno deturpato senza rispetto. Due casi simili in quattro mesi. Cosa può significare? Per avere un'opinione abbiamo mostrato le foto e chiesto un parere al massimo esponente del satanismo italiano, Marco Dimitri, fondatore della setta "Bambini di Satana", organizzazione nata nel 1982 a Bologna. Lo contattiamo al telefono cellulare che, per uno strano gioco del destino, termina con le tre cifre 666… Dimitri ha le idee ben chiare su ciò che potrebbe essere accaduto a Piacenza.
“A giudicare dai simboli e dal modo in cui sono stati tracciati mi verrebbe da pensare alla classica bravata, al gesto di qualcuno affetto da manie di protagonismo. Innanzitutto il disegno: qui sembra che ad agire sia stato qualcuno che volesse compiere il classico gesto dimostrativo e che per motivi di sicurezza abbia voluto agire nel più breve tempo possibile”.
Esistono però casi di rituali messi in atto all’interno di chiese e luoghi sacri?
“Noi non siamo mai stati d’accordo, ma effettivamente sì, ci sono gruppi che credono che per celebrare un rituale sia necessario profanare luoghi sacri. In questo caso però l’autore del disegno si trovava all’interno di una chiesa e nonostante tutto non ha compiuto alcuna profanazione di rilievo: non ha rovinato né l’altare, né gli altri simboli religiosi. Inoltre i ceri posti intorno al pentacolo non paiono essere consumati, cosa che avverrebbe nel corso di un rito. Senza contare, poi, che quelli impiegati per il gesto in questione sono ceri appartenenti alla tradizione cattolica, aspetto anomalo per una messa nera. In sostanza lo ritengo un gesto privo di alcun senso, molto lontano da qualsiasi corrente filosofica coerente”.
Per quanto riguarda la correttezza del disegno, c’è qualche incongruenza?
“La stella cerchiata può essere tracciata con la punta rivolta verso l’alto oppure rivolta al basso. Nel primo caso il simbolo rappresenta l’Uomo, testa, braccia e gambe. Nel secondo caso rappresenta la Dualità, le due polarità della vita, quindi il Male e il Bene, il Buono e il Cattivo ecc. In questo caso però è tracciata sul pavimento ed è difficile dire in quale direzione sia stata disegnata. Anche per questo mi sembra un gesto molto approssimativo”.
In sostanza non si può parlare di ‘sette’…
“I satanisti che si rifanno a culture e tradizioni serie credono nell’Uomo e non in Dio: per questo motivo non sentono la necessità di offendere Dio, perché per loro non esiste. Poi ripeto, alcune frange hanno la contestabile opinione che per celebrare un rito si debba profanare un luogo sacro: in questo caso però non è stato profanato nulla al di là del disegno tracciato sul pavimento. E poi, se qualcuno ha intenzioni, per così dire serie, una volta celebrato il rituale raccoglie tutto e fa sparire ogni traccia per evitare inutili rischi. In questo caso, invece, hanno lasciato in bella vista e intatto tutto l’allestimento, dimostrando la chiara volontà di apparire sugli organi di informazione. Non capisco per quale motivo le chiese non si dotino di telecamere di sorveglianza per evitare gesti come questo”.