ROCK INDUSTRIES
Stadio Comunale di Fornovo di Taro – Parma
Venerdì 19 e sabato 20 Luglio 2013
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Crisi, terremoto e le tante difficoltà delle famiglie sono temi purtroppo ricorrenti che rischiano, come spesso dimostrano i media, di entrare talmente a far parte delle abitudini da passare in secondo piano malgrado la gravità della situazione. Su tutto questo fortunatamente c’è anche una larga fascia di persone che reagisce, e spesso lo fa con grande creatività. E’ questo l’assunto fatto proprio da tanti giovani della Valtaro, che attraverso Spiricula rilanciano “Rock Industries”, denominato “Il festival delle menti pensanti”: non solo una kermesse musicale ma l’occasione per coniugare arte, solidarietà e partecipazione attiva. Il festival si svolgerà il 19 e il 20 luglio a Fornovo, e può contare su un programma ricchissimo e articolato, cui vi rimandiamo per tutti i dettagli nei documenti in allegato. Vediamo intanto una sintesi degli appuntamenti, perché oltre alle esibizioni musicali, che vedono la partecipazione di band dell’underground italiano, francese e britannico, verranno create diverse situazioni che faranno da contorno agli spettacoli. Attesissimo è il mercato di qualità vintage, l’area arte e modernariato, la cucina tipica parmigiana miscelata ad atmosfere west coast american, ma soprattutto verrà allestito un salotto anni ‘70 che farà da teatro a diversi show case come i dibattiti sulle tematiche scuola-lavoro giovanile, passando per la storia del vinile con il suo relativo mercato di qualità, realizzato grazie alla partecipazione di espositori e collezionisti selezionati da tutta italia.
All’interno del salotto, avverranno le più disparate attività: venerdi 19 Luglio verrà presentato il libro “Calcio a 45 giri – Un viaggio nel calcio attraverso gli inni delle squadre italiane” scritto da “Scanna”, musicista e ricercatore della musica vintage, dj e giornalista.
Sabato 20 Luglio spazio all’ultimo libro di Bruno Casini intitolato “Ribelli Nello Spazio – Musiche e culture underground nella Firenze degli anni ’70”, un ritratto delle contro-culture di quegli anni.
Durante le due giornate sarà presente il mercato di qualità con tanto di show case di quello che fino agli anni ottanta è stato il più diffuso supporto per la riproduzione audio di materiale pre-registrato, il disco in vinile. Inoltre verranno proiettati alcuni spezzoni del “MAKING OF”, ovvero il “dietro le quinte” del film “Vinylmania, quando la vita corre a 33 giri al minuto“ di Paolo Campana, scelto quest’anno come simbolo del Record Store Day nel mondo.
Vintage Area: vero e proprio vestito della manifestazione. L’abbigliamento e gli accessori appartenuti al secolo scorso rimangono l’articolo più ricercato, in quanto oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori con cui sono stati prodotti, o per ragioni legate a motivi di cultura e costume. Il fenomeno vintage costituisce il filo conduttore dell’intera kermesse.
Area modernariato, arte e design
E’ uno spazio dedicato agli oggetti della memoria e alle curiosità del passato: piccoli antiquari e collezionisti selezionati espongono complementi d’arredo di modernariato, latte d’epoca, giocattoli antichi, profumi da collezione.
Fast e slow food
Cibo e cucina per tutti i gusti e stili di vita, dal crudo di parma e le salsicce alla griglia, passando per i rinomati hamburger della tradizione americana, il tutto annaffiato da birra selezionata e lambrusco doc. Atmosfere in stile west con tavoli, sedie e divanetti, auto e moto americane. Una collezione di vecchie insegne, pompe di benzina, flipper e juke-box.
Convegno: I giovani e il lavoro
Gli obiettivi del convegno sono quelli di informare i giovani ad orientarsi nel mercato del lavoro, per conoscere le professioni e i settori di maggiore sviluppo, spiegare l’importanza di un’ adeguata formazione, e di come sviluppare i nuovi progetti imprenditoriali.
Musica: il programma di venerdì 19
GIUDA (headliners)
Sono una band che nasce dalle ceneri dei punk romani Taxi, con il debutto dell’LP “Racey Roller” grazie ad un seguito affezionatissimo che supera anche i confini italiani, i Giuda e il loro sfacciato rock’n’roll fra punk e glam hanno conquistato anche i media inglesi che li esaltano paragonandoli senza remore a grandi band del passato come Sham 69 o T.Rex. La band capitolina infatti coniuga alla perfezione gli elementi più disparati degli anni ’70: la ruvidezza e l’irriverenza del punk della New York dei Dictators, il glitter ed il glam di Marc Bolan.
GAZEBO PENGUINS
Sonorità che richiamano il post punk e l’emo-core, sonorità decise e spigolose con testi cantati in italiano mai banali. Con l’uscita del nuovo album “Raudo” si consacrano come una delle realtà emergenti italiane.
HOME
Il trio veronese con meno di dieci anni di attività alle spalle vanta numerosissimi concerti sia in Italia (Heineken Jammin Festival) che in giro per l’Europa, tra i tanti ricordiamo l’esibizione al Cavern Club di Liverpool. Gli Home propongono un power pop di altissimo livello, l’amore per i Beatles, la furia degli Who e le ritmiche dei Kinks.
PAUL MAD GANG
Nascono da il duo vocale di Paolo Roberto Pianezza e Damien Rizzo, dal loro amore verso gli anni 50. Dopo anni in duo decidono di completare la band aggiungendo la sezione ritmica, al contrabbasso Francesca Alinovi e alla batteria Ranieri Scoccia. Il quartetto così formato propone uno show di puro rock and roll anni 50/rockabilly coinvolgente, divertente, tutto da ballare.
GO!ZILLA
I GO!ZILLA sono un duo garage blues psichedelico esplosivo formatosi a Firenze nel Gennaio 2012, influenzato dal sound della west coast e dai singoli di era nuggets. La band ha già affrontato 4 tour europei per un totale di 50 date estere passando per club quali: “Schokoladen club – Berlin” – “La Mecanique Ondulatoire – Paris” etc.. Prima di fare tappa a Rock Industries saranno di supporto ai Night Beats durante le 6 date del loro tour europeo e parteciperanno a festival di caratura mondiale come il Primavera Sound Festival Barcelona (ES) e Vicious Soul Fest (FR).
Nell’aftershow si esibiranno i dj Marco Pipitone e Larry Hit.
I musicisti che si esibiranno sabato 20:
TRANSFORMER
Ospiti internazionali d’eccezione i Trasformers, band formatasi nel 2005 e rapidamente balzata alla ribalta grazie alla combinazione di pesanti sonorità dance con l’energia della musica dal vivo. Nel corso degli ultimi anni hanno suonato al fianco di artisti e DJ come Erol Alkan, Peaches, Hot Chip, Friendly Fires, Cut Copy e Andrew Wetheral in discoteche, locali e festival di tutto il Regno Unito e l’Europa. Vengono considerati una delle migliori live band dance d’oltremanica, dopo aver fatto ballare mezza Europa sono pronti a travolgere il Rock Industries.
NICK HARRISON
Nick Harrison è un istrionico musicista e compositore londinese, negli anni ha fondato e segue diversi progetti paralleli, ultimo dei quali gli Yurs. Si presenta a Rock Industries come solista insieme alla vecchia formazione con cui aveva inciso un 45 giri di notevole successo “Oi, Rude Boy”. Un sound fresco e coinvolgente dalle marcate sfumature brit-pop con rilevanti influenze Blue Beat e Ska.
THE DANCERS
“Turbo trio” Veneziano partito in quarta con una raffica di concerti in tutto il centro nord, propone un prodotto molto a fuoco, mescolato di garage/punk in chiave moderna, abbracciando la vecchia scuola del rock and roll, riportandoci un po’ indietro nel tempo. Nell’Ep “It’s a Shame” i Dancers mettono in evidenza la chitarra infiammata, i tempi spediti della batteria e un cantato travolgente.
THE MAGNETS
Da Marsiglia una giovanissima band pop rock dalle molteplici sfumature. Nei quattro brani del loro Ep “In Between” oltre al filo conduttore pop si percepiscono influenze Alternative Rock / New Wave ed un cantato che ricorda le liriche di Sinèad O’ Connor. Al loro primo tour europeo fanno tappa al Rock Industries.
Nell’after show il dj set dei Traschick di Milano.
Rock Industries sostiene un importante azione solidale, un progetto idrico che si avvale dell’appoggio attivo della band toscana Negrita.
Zona: Kajiado.
Stato: Kenia al confine con la Tanzania.
Segni particolari: alle falde del Kilimangiaro. Una delle zone più aride del mondo.
Tribù: Masai.
“In questo pezzo d’Africa, ogni giorno, le madri del villaggio facevano 15\20\30 km per l’acqua necessaria alla famiglia sotto un sole frustrante” ha spiegato Pau, il cantante del gruppo aretino – “Camminavano quasi tutta la giornata per pochi miseri litri. In questo pezzo d’Africa, ogni giorno per tutto il giorno, i bambini del villaggio portavano al pascolo gli animali essenziali per la sopravvivenza delle loro famiglie. In questo pezzo d’Africa, ogni giorno, gli uomini dissodavano terra bruciata per ricavarne un po’ di mais e qualche fagiolo rinsecchito. Adesso, in questo pezzo d’Africa, i campi riescono ad assomigliare a campi verdi, le donne del villaggio possono occuparsi del pascolo, della famiglia e della loro igiene e dignità, ed i bambini possono finalmente essere bambini giocando per strada e andando a scuola. Ecco a cosa serve un pozzo in questo pezzo d’Africa… dimenticavo: l’acqua pulita elimina l’acqua infetta, il tifo, il colera e per gradire un pizzico di malaria! Icio De Romedis e AMREF Italia lavorano da anni per questo risultato. Nel 2006 sono stato con Icio a visitare i pozzi, i tank per l’acqua piovana, l’acquedotto in costruzione e le scuole realizzate. Ed ho visto anche tutto quello che manca. Tutto quello che ancora serve! Ho aderito al progetto e con me, fortunatamente, il resto dei Negrita. Sotto richiesta dei fan più vicini stiamo cercando di racimolare i soldi per un primo pozzo targato Negrita & friends. Servono circa 2500 euro. Con il progetto Rezophonic ne abbiamo già costruiti 10, ma non bastano. Se vi va, se avete voglia, dateci una mano, i motivi li avete capiti.”
Pau & Negrita.
E’ possibile versare il contributo presso:
INTESA SANPAOLO
IBAN: IT07 X030 6909 4000 0004 8190 136
intestato a AMREF Italia
Causale: Prog. Idr. Kajiado FNegrita