Una volta era il "mare" delle genti rivierasche poi con l'industrializzazione il Grande fiume è stato declassato a una sorta di canale di scolo, se non addirittura a latrina; pericoloso anche solo a bagnarsi nelle sue acque, si è sempre detto e pensato. La notizia clamorosa arriva da Cremona: il Po è tornato balneabile. La Fonte è più che autorevole, l'Arpa di Cremona tramite la Provincia annuncia il lieto evento: "In Po si può fare il bagno". Con una maggiore consapevolezza per l'ambiente sono stati installati depuratori e da due o tre anni la situazione dell'inquinamento è tornata progressivamente a migliorare fino alla rimozione del divieto di balneazione. Questo dunque a Cremona. E a Piacenza, che è a meno di trenta chilometri di distanza, la situazione com’è? Si può pensare di tornare a mettere gli ombrellini e allestire spiagge?
L’abbiamo chiesto al direttore dell’Arpa piacentina Giuseppe Biasini. “Voglio fare un’indagine che duri almeno un anno – dice il direttore – Negli anni passati le norme erano più severe perciò potrebbero essere maggiori le probabilità di balneabilità sul Po". "La nostra regione non prevede monitoraggi sul fiume a fini di balneabilità, perché ritiene che questa attività sia considerata solo per le acque di mare”. Per questo motivo è necessaria una serie di prove, della durata più o meno di un anno per poter esprimere un giudizio sulla possibilità di svolgere l’attività di balneazione sul Grande Fiume.