Sedicenne perseguitata e minacciata di morte, condannato l’ex fidanzato

Un anno e quattro mesi di reclusione da scontare ai domiciliari con l'obbligo da parte di almeno uno dei genitori di rimanere sempre in casa in sua presenza. Si è concluso con una condanna il procedimento per stalking a carico di un ventenne di origine nordafricana accusato di aver perseguitato la sua ex fidanzata, una piacentina di appena 15 anni.
Le accuse contestate al giovane si riferiscono a fatti che si sarebbero svolti lo scorso aprile, quando la ragazza aveva lasciato il nordafricano con il quale aveva una relazione da circa un anno. Una decisione accolta decisamente male dal ventenne il quale, secondo gli inquirenti, avrebbe iniziato a perseguitarla in tutti i modi. Dapprima minacciando il suicidio e poi passando a fatti ben più concreti: in un'occasione le avrebbe addirittura mostrato un coltello mimando il taglio della gola.

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La più grave delle minacce, secondo gli inquirenti della squadra mobile che hanno effettuato le indagini e hanno arrestato il giovane qualche circa un mese fa, riguardava proprio l'imminente sedicesimo compleanno della ragazzina: il ventenne le aveva giurato di ucciderla proprio quel giorno.
Questo almeno il quadro accusatorio ricostruito dal pm Emilio Pisante e accolto questa dal giudice Gianandrea Bussi che ha emesso sentenza di condanna senza sospendere la pena: fatto non certo usuale per un ventenne incensurato.
Ben diversa la versione dell'avvocato Cristina Balteri, difensore del nordafricano, che ritiene invece che sia stato dato assoluto credito alla versione di ragazzina di 15 anni senza prove concrete: «Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza, attese tra 60 giorni, dopodiché faremo ricorso in appello» ha detto.