Il responsabile, ormai ex, del settore giovanile del Copra Elior Nico Agricola lascia Piacenza dopo 5 anni passando a Trento, dove ha firmato un contratto biennale.
L’esperto allenatore abruzzese, nato a Filetto (provincia di Chieti) cinquantasei anni fa, prenderà il posto occupato negli ultimi cinque anni dal Prof. Andrea Burattini, con cui è stato rescisso consensualmente il contratto che l’avrebbe legato al club gialloblù per un’altra stagione.
La scelta di Nicola “Nico” Agricola, allenatore di terzo grado Fipav e di secondo livello internazionale, conferma la volontà della Trentino Volley di continuare a puntare fortemente su un settore che – al di là dei cinque scudetti conquistati negli ultimi otto anni e di tanti altri risultati di alto profilo – è cresciuto nel tempo sotto tutti i punti di vista, portando in prima squadra tanti giocatori (Lanza, Fedrizzi, Leonardi, De Paola solo per fare qualche nome).
Quello di Agricola è un nome molto noto nel mondo della pallavolo giovanile italiana; dopo aver mosso i primi passi vicino a casa, fra Marche ed Abruzzo (Chieti, Pescara e Fano), ha iniziato a girare l’Italia raccogliendo risultati storici a Lamezia (promozione in A2), Gioia del Colle e Vibo Valentia (Coppa Italia di Serie A2) e curando costantemente sia l’attività della prima squadra sia quella giovanile. Nelle ultime cinque stagioni ha portato avanti il progetto giovani della Copra Elior Piacenza, con cui ha appena concluso il suo rapporto.
“Trento è una Società importante, che da anni opera bene non solo con la prima squadra ma anche nel settore giovanile – ha evidenziato Agricola – . Ho accettato l’offerta perché, confrontandomi con i dirigenti, ho capito subito che ci sono le possibilità per portare avanti questo lavoro sempre ad alti livelli. Seguirò una o due formazioni in particolare e supervisionerò tutte le altre; prima di tutto questo ho però bisogno di conoscere accuratamente lo staff e i nostri giovani. Voglio creare immediatamente con chi lavorerà assieme a me un forte spirito di gruppo perché in questo tipo di situazioni fa sempre la differenza. Credo molto nella cultura del lavoro e mi piace modellare le mie esigenze di tecnico rispetto alla realtà in cui mi trovo. Ai ragazzi che allenerò chiederò grande disponibilità ma offrirò in cambio il massimo di me stesso. Ritengo importante provare ad unire la base al vertice; non c’è l’una senza l’altro”.