Oggi è il giorno della grande festa di Sant’Antonino, appuntamento che unisce il sacro della cerimonia religiosa al profano della più imponente kermesse fieristica dell'anno. E la Basilica del Patrono Sant'Antonino era davvero gremita questa mattina per la messa ufficiale presieduta da monsignor Gianni Ambrosio: in prima fila le autorità religiose, civili e militari ci sono anche i rappresentanti di tutte le categorie economiche e dell'associazionismo locale. Oltre, ovviamente, a tantissimi piacentini.
Prima della comunione il sindaco Paolo Dosi, come da tradizione, ha portato al vescovo Gianni Ambrosio il cero con l'effigie del Comune: un cero simbolo della devozione della città al suo patrono che resterà di fronte alle spoglie del santo fino al prossimo 4 luglio.
La celebrazione è stata l’occasione per la consegna ufficiale dell’Antonino d’Oro a monsignor Antonio Lanfranchi, vescovo della diocesi di Modena e Nonantola.
«Volevo parlare a braccio – ha esordito monsignor Lanfranchi – ma temevo che potesse tradirmi la commozione». Seguendo una traccia scritta, ma continuando ad alzare la testa per guardare i «confratelli» e la folla di fedeli presente nella basilica, Lanfranchi ha ricordato le sue origini ferrieresi, di Grondone per la precisione, e ha collocato lì, in quel periodo e negli anni successivi di servizio sacerdotale a Piacenza e in particolare proprio nella basilica di Sant'Antonino, l'origine di quei «legami buoni» che l'hanno portato a crescere umanamente, come prete e ora come vescovo di una diocesi che l'anno scorso ha dovuto affrontare la prova terribile del terremoto, con i morti, i feriti e con le centinaia di persone rimaste senza attività, senza lavoro, senza casa.
«Questo premio e le motivazioni che lo accompagnano – ha detto monsignor Antonio Lanfranchi con la grande umiltà che lo contraddistingue – è lo specchio di ciò che vorrei essere più che di ciò che mi sento di essere oggi».
Una cerimonia molto sentita, partecipata che si è conclusa con l'abbraccio, fisico più che formale, con i fedeli piacentini: monsignor Lanfranchi, accompagnato dal vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio, è sceso dall'altare e ha incontrato e abbracciato la “sua” gente, i suoi concittadini a partire dalle autorià – il sindaco Dosi, il presidente della Provincia Trespidi, il prefetto Puglisi, i rappresentanti di tutte le forze dell'ordine, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, della Camera di commercio – per poi continuare con i tanti che l'hanno voluto avvicinare e salutare di persona.
Don Giuseppe Basini, parroco di Sant'Antonino ci ha infine tenuto a ringraziare tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita della giornata più importante per la parrocchia del Patrono, per i suoi fedeli e per tutti i piacentini.