AGGIORNAMENTO ORE 16,50 – Con la mediazione delle forze dell'ordine, del sindaco Paolo Dosi, di Marco Dodi, responsabile del settore immigrazione del Pd e di Carlo Pallavicini di Rifondazione Comunista, si prospetta una soluzione per la notte. I presidianti paiono pronti al trasferimento presso la circoscrizione 2 di Via XXIV maggio dove verranno ospitati, in via temporanea, almeno fino al prossimo martedì. Si lavora intanto per attrezzare la struttura con docce e brandine per la notte. Come segno di fiducia nel proseguio della trattativa, ai profughi è stato chiesto di smontare le tende sotto Palazzo Mercanti; richiesta a cui è stato immediatamente dato seguito. In merito all'invito rivolto da Dosi a Rifondazione Comunista ad una "maggiore cautela, per evitare il radicalizzarsi del percorso di dialogo", Carlo Pallavicini ha tenuto a precisare che lo striscione indirizzato al sindaco apparso nella serata di ieri e prontamente rimosso "non è opera né di militanti di Rifondazione o di esponenti del Nap, né dei profughi".
AGGIORNAMENTO ore 14,15. Dopo l'incontro di pochi minuti fa con Michele Rana, responsabile dell'ufficio Immigrazione, si riapre la strada dell'accoglienza, già da questa notte, presso la circoscrizione 2 di via XXIV maggio. Una soluzione temporanea, ma per tutti, in attesa di trovare soluzioni individuali sia dal punto di vista lavorativo che da quello abitativo. Al momento resta però soltanto un'ipotesi sulla quale i presidianti riflettono.
NOTIZIA ore 13 – Fumata nera nell'incontro di questa mattina tra amministrazione comunale e profughi in presidio a palazzo Mercanti. Per il sindaco Dosi si apre ora una fase di stallo, senza soluzioni disponibili a breve termine. "Abbiamo chiesto ai presidianti di poter iniziare dei colloqui individuali mirati a trovare una soluzione caso per caso ma ci è stato negato. Per noi a questo punto materialmente impossibile trovare una soluzione per tutto il gruppo. L'emergenza sociale ora apre il varco a un problema di ordine pubblico. Il timore è che al gruppo possano aggiungersi altre persone". Smentita l'ipotesi di sgombero forzato in giornata il sindaco ha poi richiamato all'ordine il partito di Rifondazione comunista per i cartelloni e le scritte apparse ieri sotto il comune. "Qualsiasi forzatura in questo momento rischia di andare in n direzione contraria all'aiuto di queste persone".
Al momento dello sgombero erano 26 le persone presenti al Ferrhotel. Di queste solo due figurano appartengono al nucleo delle persone legittimamente ospitate presso la struttura a causa dell'emergenza nord africana. Altre 14 risultano dagli elenchi degli inviati nel piacentino dalla protezione civile. Per loro resta aperta la strada dell'accoglienza al centro di Le Mose, che rientra nelle rete Sprar. Ma i presidianti non vogliono cedere su un punto: "Soluzione per tutti o per nessuno; non abbiamo nulla da perdere".